jestpic.com

Discover Best Images of World

#food #travel #sports #news #may #monday

“Ricordare è sapere ciò che vediamo. Sapere è ricordare quello che vediamo. Vedere è sapere senza ricordare. Vuol dire che dipingere è ricordare il buio.”<br />—————<br />Romanzo corale come pochi, “Il mio nome è rosso” ha catturato la mia attenzione nel lontano 2005 grazie alla copertina, con quella danzatrice orientale miniata, ma solo ora ha trovato casualmente l’occasione di arrivare tra le mie mani. Ed è stata un’avventura fantastica, grazie alle mani sapienti di #OrhanPamuk, del quale questo è il secondo romanzo che leggo.<br />In una #Istanbul del #1591, sfarzosa ma anche misteriosa, assistiamo ad un racconto che ruota attorno alla sacra arte della miniatura, vero spiraglio per vedere il mondo come lo vede Allah. È in corso la stesura di un libro miniato che racconti la magnificenza del sultano #MuratIII; ma come operare? Da un lato c’è chi vorrebbe copiare lo stile europeo, che ha introdotto la prospettiva e il realismo, mediante i quali il miniaturista dovrebbe raffigurare la realtà così come la vede l’occhio umano; dall’altra c’è chi, infervorato dall’integralismo, è pronto ad uccidere per salvaguardare la miniatura dall’eresia. Così, #Pamuk costruisce una sorta di “Il nome della rosa” ambientato nel Vicino Oriente, con un miniaturista che decide di assassinare chi vuole innovare. In mezzo, ecco la storia di un amore impossibile.<br />Pamuk è un artigiano perfetto. Il suo romanzo è una lode alla miniatura e alle leggende che la riguardano, tutte tratte dal mondo ottomano, persiano e indiano del Medioevo e dell’Età Moderna; ma è contemporaneamente il racconto di una storia avvincente, quasi un thriller con innumerevoli incastri. Ne nasce una sorta di fiaba nera, estremamente realistica ma elegante, raffinata, sontuosa, dove non mancano digressioni nell’arte, nella storia, nel mito, nell’artigianato, il tutto raccontato con estrema precisione lessicale, tanto da far risultare la lettura a volte lenta, meditativa, anche difficoltosa. Ma proprio per questo, al termine del libro, si ha la netta impressione di aver letto un capolavoro!<br />—————<br />Manoscritti, miniature, omicidi…. quali altri romanzi conoscete che abbiano questi elementi? Scriveteli nei commenti!<br />————-

“Ricordare è sapere ciò che vediamo. Sapere è ricordare quello che vediamo. Vedere è sapere senza ricordare. Vuol dire che dipingere è ricordare il buio.”
—————
Romanzo corale come pochi, “Il mio nome è rosso” ha catturato la mia attenzione nel lontano 2005 grazie alla copertina, con quella danzatrice orientale miniata, ma solo ora ha trovato casualmente l’occasione di arrivare tra le mie mani. Ed è stata un’avventura fantastica, grazie alle mani sapienti di #OrhanPamuk, del quale questo è il secondo romanzo che leggo.
In una #Istanbul del #1591, sfarzosa ma anche misteriosa, assistiamo ad un racconto che ruota attorno alla sacra arte della miniatura, vero spiraglio per vedere il mondo come lo vede Allah. È in corso la stesura di un libro miniato che racconti la magnificenza del sultano #MuratIII; ma come operare? Da un lato c’è chi vorrebbe copiare lo stile europeo, che ha introdotto la prospettiva e il realismo, mediante i quali il miniaturista dovrebbe raffigurare la realtà così come la vede l’occhio umano; dall’altra c’è chi, infervorato dall’integralismo, è pronto ad uccidere per salvaguardare la miniatura dall’eresia. Così, #Pamuk costruisce una sorta di “Il nome della rosa” ambientato nel Vicino Oriente, con un miniaturista che decide di assassinare chi vuole innovare. In mezzo, ecco la storia di un amore impossibile.
Pamuk è un artigiano perfetto. Il suo romanzo è una lode alla miniatura e alle leggende che la riguardano, tutte tratte dal mondo ottomano, persiano e indiano del Medioevo e dell’Età Moderna; ma è contemporaneamente il racconto di una storia avvincente, quasi un thriller con innumerevoli incastri. Ne nasce una sorta di fiaba nera, estremamente realistica ma elegante, raffinata, sontuosa, dove non mancano digressioni nell’arte, nella storia, nel mito, nell’artigianato, il tutto raccontato con estrema precisione lessicale, tanto da far risultare la lettura a volte lenta, meditativa, anche difficoltosa. Ma proprio per questo, al termine del libro, si ha la netta impressione di aver letto un capolavoro!
—————
Manoscritti, miniature, omicidi…. quali altri romanzi conoscete che abbiano questi elementi? Scriveteli nei commenti!
————-

9/2/2022, 4:07:02 PM