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#food #travel #sports #news #may #monday

Elena Donati è una giornalista che si occupa di cronaca locale. Il suo posto di lavoro è a rischio, perché il giornale per cui lavora vuole cambiare linea editoriale: tempi più rapidi, dirette social, meno investigazioni e verifica delle fonti, l’obiettivo è arrivare a dare per primi una notizia indipendentemente dall’accuratezza e veridicità. Questo non è più il mondo di Elena.<br />A questo si aggiunge la madre Margherita, ottantenne, che decide di lasciare il marito Mario ed andare a vivere con le amiche; insieme sono tre arzille anziane appassionate di burraco e serie crime.<br />Ci sono i due figli Anna e Marco, la prima a Londra per L’Erasmus, il secondo a Bologna per frequentare il Dams, non mancano le loro telefonate notturne ed i loro ritorni improvvisi, magari accompagnati da amici che fanno diventare il salotto di Elena un centro multietnico.<br />E c’è Ettore, il marito, la cui placidità “la rasserena, ma anche la irrita”. <br />L’occasione per dimostrare il suo valore professionale arriva con il ritrovamento di due trolleys contenenti i resti di un cadavere, qui la sua capacità investigativa le permetterà di tornare a sentirsi viva, riconquistare la sua posizione e riavvicinarsi con complicità ad Ettore coinvolgendolo in una avventura non proprio all’interno della legalità.<br />Nel primo romanzo “Nove giorni e mezzo” conosciamo Elena e la sua famiglia (una menzione speciale per Margherita, un tornado in gonnella e per il dolcissimo Mario che reagisce all’abbandono rimettendosi in gioco), ma anche altri personaggi che le girano intorno e che ritroveremo nel secondo “Il mio nome è due di picche”. I due misteri sono i fili conduttori dei romanzi, ma l’autrice fa molto di più.<br /><br />@sandrabonzi ci racconta le relazioni famigliari con i figl*, con i genitori, con i compagn* e i sentimenti che le caratterizzano, i rapporti di lavoro, i cambiamenti che investono il corpo delle donne con ironia, intelligenza e leggerezza. E’ una narrazione che ti fa sorridere, in cui ti potresti ritrovare, sdrammatizzando la fatica di tenere tutto insieme e non farsi sopraffare, in momenti di cambiamento che accadono e non si possono rimandare.<br />Lettura straordinaria di @lucia_mascino.

Elena Donati è una giornalista che si occupa di cronaca locale. Il suo posto di lavoro è a rischio, perché il giornale per cui lavora vuole cambiare linea editoriale: tempi più rapidi, dirette social, meno investigazioni e verifica delle fonti, l’obiettivo è arrivare a dare per primi una notizia indipendentemente dall’accuratezza e veridicità. Questo non è più il mondo di Elena.
A questo si aggiunge la madre Margherita, ottantenne, che decide di lasciare il marito Mario ed andare a vivere con le amiche; insieme sono tre arzille anziane appassionate di burraco e serie crime.
Ci sono i due figli Anna e Marco, la prima a Londra per L’Erasmus, il secondo a Bologna per frequentare il Dams, non mancano le loro telefonate notturne ed i loro ritorni improvvisi, magari accompagnati da amici che fanno diventare il salotto di Elena un centro multietnico.
E c’è Ettore, il marito, la cui placidità “la rasserena, ma anche la irrita”.
L’occasione per dimostrare il suo valore professionale arriva con il ritrovamento di due trolleys contenenti i resti di un cadavere, qui la sua capacità investigativa le permetterà di tornare a sentirsi viva, riconquistare la sua posizione e riavvicinarsi con complicità ad Ettore coinvolgendolo in una avventura non proprio all’interno della legalità.
Nel primo romanzo “Nove giorni e mezzo” conosciamo Elena e la sua famiglia (una menzione speciale per Margherita, un tornado in gonnella e per il dolcissimo Mario che reagisce all’abbandono rimettendosi in gioco), ma anche altri personaggi che le girano intorno e che ritroveremo nel secondo “Il mio nome è due di picche”. I due misteri sono i fili conduttori dei romanzi, ma l’autrice fa molto di più.

@sandrabonzi ci racconta le relazioni famigliari con i figl*, con i genitori, con i compagn* e i sentimenti che le caratterizzano, i rapporti di lavoro, i cambiamenti che investono il corpo delle donne con ironia, intelligenza e leggerezza. E’ una narrazione che ti fa sorridere, in cui ti potresti ritrovare, sdrammatizzando la fatica di tenere tutto insieme e non farsi sopraffare, in momenti di cambiamento che accadono e non si possono rimandare.
Lettura straordinaria di @lucia_mascino.

4/28/2024, 11:29:15 AM