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#food #travel #sports #news #may #friday

Le palette sono importanti. Almeno quanto le frasi.<br />Le palette stanno ai colori come le frasi stanno alle parole. A seconda della combinazione ottieni cose diverse, diverse emozioni, sensazioni, concetti, giudizi, astrazioni. Un po’ come con gli atomi e le molecole, un po’ come i gameti o i cromosomi. Più ti addentri nelle più piccole unità e più continui a scoprire che sono relazioni. Il principio della fisica quantistica in fondo è semplicemente questo: che l’atomo è una relazione.<br />Io per esempio amo le palette di grigi per immergermi nel patriarcato. Questo mondo di ombre lunghe e indici sacerdotali. Il nero e il bianco non sono colori e va bene così ma se li mischi diventano grigi e il grigio è il colore più brutto di tutti. Come le frasi del patroarcato che riescono a mettere insieme parole come “femminismo” e verbo essere. E dopo aver stabilito questa connessione dice anche cosa “non è”. E poi dice se va bene o va male, se è giusto o sbagliato. <br />È una strepitosa palette di grigi la frase: “Non è perché sei una donna!”. È una boleana palette di grigi la frase: “questo film femminista non tiene conto del disagio maschile”. È una noiosa palette di grigi la frase: “secondo me voi femministe sbagliate”. È una pericolosa palette di grigi: “ti amo per come sei”. È un’algebrica platte di grigi: “non cambiate mai”. È una mediocre palette di grigi: “sei matta!”. È una lapalissiana palette di grigi: “sei diversa”. <br />Il patriarcato è una palette di grigi: con due non colori - il bianco e il nero - riesce a tirare fuori non sfumature. Poi si compiace del “non”, giudicando cosa non è uguale né al bianco né al nero.<br />E tu cosa ne pensi delle palette di grigi? Ecco, non scriverlo nei commenti, ti prego.<br />*<br />#design #designthinking #palette #colors #words #feminism #relationships #pgilosophy #process #communicationdesign #processdesign #architecturalinformation

Le palette sono importanti. Almeno quanto le frasi.
Le palette stanno ai colori come le frasi stanno alle parole. A seconda della combinazione ottieni cose diverse, diverse emozioni, sensazioni, concetti, giudizi, astrazioni. Un po’ come con gli atomi e le molecole, un po’ come i gameti o i cromosomi. Più ti addentri nelle più piccole unità e più continui a scoprire che sono relazioni. Il principio della fisica quantistica in fondo è semplicemente questo: che l’atomo è una relazione.
Io per esempio amo le palette di grigi per immergermi nel patriarcato. Questo mondo di ombre lunghe e indici sacerdotali. Il nero e il bianco non sono colori e va bene così ma se li mischi diventano grigi e il grigio è il colore più brutto di tutti. Come le frasi del patroarcato che riescono a mettere insieme parole come “femminismo” e verbo essere. E dopo aver stabilito questa connessione dice anche cosa “non è”. E poi dice se va bene o va male, se è giusto o sbagliato.
È una strepitosa palette di grigi la frase: “Non è perché sei una donna!”. È una boleana palette di grigi la frase: “questo film femminista non tiene conto del disagio maschile”. È una noiosa palette di grigi la frase: “secondo me voi femministe sbagliate”. È una pericolosa palette di grigi: “ti amo per come sei”. È un’algebrica platte di grigi: “non cambiate mai”. È una mediocre palette di grigi: “sei matta!”. È una lapalissiana palette di grigi: “sei diversa”.
Il patriarcato è una palette di grigi: con due non colori - il bianco e il nero - riesce a tirare fuori non sfumature. Poi si compiace del “non”, giudicando cosa non è uguale né al bianco né al nero.
E tu cosa ne pensi delle palette di grigi? Ecco, non scriverlo nei commenti, ti prego.
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#design #designthinking #palette #colors #words #feminism #relationships #pgilosophy #process #communicationdesign #processdesign #architecturalinformation

5/2/2024, 2:50:16 AM