Questa è un asana di equilibrio e di rivitalizzazione energetica. Per eseguirla bisogna essere concentrati al massimo
“Garuda” in sanscrito significa aquila, ma è anche il nome di un essere divino considerato il re degli uccelli, e protettore degli uomini che appunto assomiglia a un’aquila
Come eseguirla:
inizia piegando leggermente le ginocchia ed alzando lentamente il piede sinistro. Trova la stabilità nel piede d’appoggio e incrocia le gambe facendo passare quella sinistra sopra la coscia destra.
Aggancia il piede sinistro dietro il polpaccio destro
Distendi le braccia parallele davanti a te e incrociale facendo attenzione che il braccio destro sia sopra quello sinistro. Se il piede d’appoggio è il destro allora anche il braccio più in alto dovrebbe essere il destro, e viceversa.
Piega le braccia e alza gli avambracci in alto, portandoli perpendicolarmente al pavimento, ti ritroverai con il dorso delle mani uno di fronte all’altro. Continua l’intreccio delle mani fino ad arrivare a unire i palmi.
Le scapole dovrebbero andare verso il basso
Mantieni la posizione per almeno respiri ujjayi e cerca di “stringere” tra loro braccia e gambe nell’intreccio.
Mantieni l’ombelico forte
Rilascia gentilmente la posizione ed eseguila dall’altro lato.
Benefici:
* Allunga le spalle e tutta la parte alta della colonna
* Le caviglie coscia e gambe in generale si rafforzano;
* Tutta la parte posteriore del busto si apre;
* Migliora la cervicale
* Aumenta la concentrazione;
* Apre la parte posteriore dei polmoni, migliorando le capacità respiratorie.
* E’ benefica per chi soffre di sciatica
* Riequilibra entrambi i lati del corpo se squilibrati.
* Rivitalizza la circolazione di gambe e braccia grazie alla “stretta”
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