C’è questa strana credenza che un prodotto senza lievito sia meglio di un prodotto lievitato. Vi hanno intortato con la storia dei lieviti inventandosi una paradossale intolleranza ai lieviti… che oltretutto muoiono in cottura. Quindi in un pane lievitato ma cotto i lieviti saranno belli che morti. Il problema oltretutto andrebbe inquadrato bene. Più che intolleranza ai lieviti chiamiamolo con il suo nome: disbiosi fungina… che deriva da una dieta con cibo ad alto impatto glicemico e un eccesso di macro nutrienti come i carboidrati (che sono molecole). Peccato che con la lievitazione si riduce la quantità di carboidrati dell’alimento, quindi il carico glicemico e il relativo impatto sulla glicemia. Meglio un pane con pasta madre e grani antichi... anche con altri cereali non raffinati ma biologici. E ricordiamo che maggiore è il trattamento termico a cui un cibo che contiene carboidrati viene sottoposto (in termini di temperatura e durata di cottura), maggiore è indice e carico glicemico. È il motivo per cui 👉 un pane cotto al vapore ha indice glicemico più basso dello stesso se cotto al forno (nel primo caso la temperatura è più bassa). 👉 Una pasta cotta al dente ha indice glicemico più basso di una pasta stracotta 👉 Analogamente un cereale, come il riso, con una maggiore quantità di amilopectine (rispetto ad altri cereali come ad esempio il miglio) se stracotto avrà indice glicemico maggiore di un riso cotto al dente (sempre per assorbimento). Le amilopectine sono amidi più facilmente digeribili e assorbibili. Approfondimenti nel mio libro #questanonmelamangio #lieviti #pastamadre #glicemia
Dieta antinfiammatoria… quale? Ce la ricorda la Harvard Medical School… che poi non è altro che la base della dieta mediterranea, quella vera. La dieta povera, che il prof. Keys ipotizzò essere connessa allo stato di buona salute degli abitanti del Cilento, era basata prevalentemente sui seguenti ingredienti: 👉 Cereali non industrialmente raffinati. 🌾 Preferibilmente in Chicco. Ricordiamo che i cereali non sono i corn flakes oppure quelli soffiati. Ma sono riso (integrale o semi), miglio decorticato, grano saraceno decorticato, orzo perlato o decorticato, ecc. 👉 Legumi 🫘. ricchi di fibra solubile che crea un gel protettivo che si va ad interfacciare tra il bolo alimentare e la parete dell’intestino; va inoltre a modulare l’assorbimento di glucosio e colesterolo, riducendo anche l’assorbimento di alcuni cancerogeni. Oltre a nutrire i batteri buoni del microbiota intestinale. 👉 🥕 Verdure (non le patate) ricche di vitamine, fibra e polifenoli, con proprietà benefiche per la nostra salute. 👉🍓 frutta locale e di stagione. Ricordiamo che la frutta è meglio integra. Estratti o centrifugati sono ricchi di zuccheri liberi (simili a quelli presenti nella coca-cola). Ovviamente, bene non esagerare con la frutta. Prevalentemente ma non esclusivamente vegetale. Nel piatto sano è presente anche un po’ di cibo di origine animale… per non incorrere in carenze nutrizionali. Nella dieta mediterranea ritroviamo il 🐟 Pesce (i suoi grassi Omega 3 hanno proprietà antinfiammatorie e riducono i livelli di trigliceridi nel sangue). Meglio il pesce azzurro. Il consumo di pesce è stato associato a livelli più bassi di marker infiammatori, tra gli adulti sani. Condimento: 🫒olio di oliva extra vergine (antiossidante e antinfiammatorio). La raccomandazione è di evitare i grassi trans… che, ricordiamo, sono presenti negli oli di semi (il cui uso giornaliero oltretutto può favorire l’infiammazione). Come descritto dal prof. Keys, molto raramente si mangiavano carni e salumi; lo stesso vale per lo zucchero. Un dessert tipico era un fico secco con all’interno una mandorla o un gheriglio di noce. #questanonmelamangio #dietaantinfiammatoria #piattosano #dietamediterranea
Me la mangio o non me la mangio? Da @cuoreverdebio me la mangio!!! #questanonmelamangio
Sai che la fibra solubile ha proprietà chelanti? E la domanda sorge spontanea. Che vuol dire chelante? Semplicemente che è in grado di legarsi… nello specifico alle molecole di colesterolo (anche quello presente nella bile), riducendone l’assorbimento. Dunque sono un valido alleato nella riduzione del colesterolo ematico. Si lega anche ad altri macro nutrienti come ad esempio il glucosio. Ecco perché i cereali integrali (che contengono fibra anche solubile) hanno un impatto glicemico inferiore agli stessi se raffinati. Quindi è importante nel controllo della glicemia (glucosio ematico). Ma non finisce qui! La fibra solubile ha anche proprietà prebiotiche… che vuol dire? Che è nutrimento dei batteri buoni dell’intestino (quelli che compongono il famoso microbiota). Tra la fibra solubile troviamo carboidrati particolari. Ed è presente solo nel cibo vegetale, in particolare nei legumi 🫘… alla faccia di chi li demonizza… Ma noi che sappiamo non ce la beviamo e scegliamo di nutrirci come abbiamo fatto per millenni… quando non vi era l’incidenza di patologie autoimmuni che c’è oggi. P.S. I legumi sono anche un’ottima fonte di ferro… ma essendo non eme, per assorbirlo serve unire una fonte di vitamina C come la frutta. Chi mangia frutta ai pasti ne favorisce l’assorbimento! #questanonmelamangio #dietaantinfiammatoria #fibra #prebiotici #microbiota #microbiotaintestinale #colesterolo #glicemia
Questa mattina a colazione. Yogurt di capra (bianco e biologico), con ganasce di cioccolato (cioccolato 92% sciolto in bevanda di soia calda). Topping: fette di banana passate in padella con ghee e cannella e addensate con Kuzu. Conoscete le proprietà ipoglicemizzanti della cannella? E le proprietà del kuzu… lenitive e antinfiammatorie nei confronti della mucosa? Ne parlo nel mio libro #questanonmelamangio #kuzu #cannella #glicemia #colazione #dietaantinfiammatoria
IL CAFFE’ FA BENE O FA MALE? Il concetto di bene o male è sempre relativo. L’assunzione di caffè va sempre contestualizzata. Se desideriamo il caffè per essere svegli è segno che c’è qualcosa che non va. Se il nostro sonno è stato ristoratore, al mattino dovremmo essere pieni di energia, senza bisogno di assumere dosi di caffeina. Assunto con moderazione, comunque, può contribuire a ridurre: 👉 Il rischio di formazione di calcoli renali. Questo potrebbe essere riconducibile all’azione diuretica della caffeina che agevola la produzione di urina diluita, impedendo la formazione di calcoli. È bene comunque ricordare che non è sicuramente bevendo caffè che possiamo ridurre questo rischio, visto che le cause possono essere molteplici, da cercare anche nella nostra alimentazione. Vedremo che per ridurre il rischio di calcoli renali può essere utile bere acqua calcarea, contrariamente alla falsa credenza che ci suggerisce il contrario (senza evidenza scientifica). 👉 Il rischio di formazione di calcoli biliari. La caffeina infatti stimola la cistifellea a contrarsi con regolarità. 👉 Il rischio dello sviluppo del diabete tipo 2. Probabilmente questo è dovuto alla presenza di antiossidanti nei chicchi. ... 👉 Il rischio di mortalità per tutte le cause, in particolare per un minor rischio di cardiopatie... La cosa importante è non essere schiavi di questa bevanda. Se scegliamo di bere caffè, sarebbe bene farlo con moderazione, con l’accortezza di sceglierlo di qualità, biologico e magari proveniente dai circuiti del commercio solidale. Meglio preferire la varietà arabica (contiene meno caffeina e meno arginina, quindi meno rischio di acrilammide). Il sapore del caffè è amaro: se sentiamo il bisogno di aggiungere zucchero probabilmente significa che il suo sapore in realtà non incontra i nostri gusti e si potrebbe optare per altre bevande. Ricordiamo inoltre che la caffeina aumenta la secrezione di acido cloridrico da parte delle cellule parietali dello stomaco, che non è opportuna quando lo stomaco è vuoto. Ecco perché è meglio non assumerlo a digiuno. Tratto dal mio libro #questanonmelamangio #caffè #Diabete #cardiopatie #antiossidante
Ancora grazie 🙏 #questanonmelamangio
E questa mattina a colazione? Yogurt di capra biologico con fiocchi di avena e budino di cacao e nocciole (la ricetta è sul mio sito). E per frutta? Un po’ di fragole 🍓 Ricordiamo che lo yogurt ha effetti benefici sulla salute cardiovascolare, rischio di tumori, gestione ponderale, diabete, densità minerale ossea… il suo consumo è associato a migliori condizioni di salute. Approfondimenti nel mio libro 📖 #questanonmelamangio #yogurt #salute #colazionisane
Sai che l’orzo perlato contiene più fibra solubile di quello decorticato? La fibra di cui parliamo è il β-glucano che è maggiormente contenuto nell’ENDOSPERMA [1]. La fibra solubile riduce l’assorbimento di zuccheri e colesterolo a livello intestinale. Tant’è che l’assunzione di orzo perlato può ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e il grasso viscerale… anche in un periodo di 12 settimane [2]. 1] Burton, R. A., & Fincher, G. B. (2014). Evolution and development of cell walls in cereal grains. Frontiers in plant science, 5, 456. [2] Shimizu, C., Kihara, M., Aoe, S., Araki, S., Ito, K., Hayashi, K., Watari, J., Sakata, Y., & Ikegami, S. (2008). Effect of high beta-glucan barley on serum cholesterol concentrations and visceral fat area in Japanese men–a randomized, double-blinded, placebo-controlled trial. Plant foods for human nutrition (Dordrecht, Netherlands), 63(1), 21–25. #colesterolalto #orzo #orzoperlato #questanonmelamangio
Dopo 10 giorni dalla sua uscita ufficiale (10 aprile) sono terminate le copie della prima stampa. Per cui, è già in ristampa!. Per chi mi chiede “Dove trovo il suo libro”? 📕 È nuovamente disponibile!! Grazie a tutti coloro che l’hanno acquistato o lo faranno. E grazie dei vostri feed-back. Fermare la disinformazione è fondamentale per la nostra salute! Buona consapevolezza a tutti! #questanonmelamangio #consapevolezza #evoluzione
Sai che la soia contiene fosfolipidi quali la LECITINA in grado di ridurre i livelli di COLESTEROLO nel sangue? Tanti i falsi miti sulla soia, sfatati nel mio ultimo libro. Purtroppo molte sono le credenze popolari che ci allontanano dalla conoscenza… e dalla salute… Ovviamente quando parliamo di soia parliamo di cibo… lo scegliamo biologico. Non i prodotti trasformati industriali (burger vegani ad esempio) ma alimenti come tofu e tempeh. Il tofu è molto interessante ma bisogna saperlo cucinare… quindi sbollentarlo, marinarlo… poi lo si unisce a verdure. Qui con cicorie e la magnifica batata! 🍠 #colesterolo #tofu #soia #questanonmelamangio #consapevolezza
“Questa non me la mangio”… al primo posto in classifica su Macrolibrarsi. Auguriamoci una “pandemia” di consapevolezza… vorrebbe dire più salute per noi e per il nostro pianeta. Ricordando che la salute è uno stato completo di benessere, non solo fisico, ma anche psico e sociale. #questanonmelamangio #consapevolezza #Salute
Ogni giorno qualcuno si sveglia e si inventa un rimedio magico “per dimagrire”... Il più delle volte propongono diete senza di fatto essere professionisti della salute... fate attenzione. Si chiama esercizio abusivo di professione... è reato. E arreca danni alla salute umana. La dieta dell’ananas, del fico secco, del riso, della bistecca. 🍍 L’idea che l’anans possa bruciare i grassi è di fatto un falso mito. Questo frutto contiene bromelina, una sostanza con attività proteolitica, ovvero in grado di “digerire” le proteine. Quindi, può aiutare nella digestione delle proteine (ad esempio se vi mangiate un montone), ma non svolge azione sui grassi. 🍚 In macrobiotica propongono la “SETTE”, in cui si mangiano solo cereali, prevalenteme riso. Si, certo si dimagrisce... perché essenzialmente si perde massa magra (rischiando sarcopenia, soprattutto nei soggetti anziani). E chiaramente si va incontro a carenze nutrizioniali. 🥩 Poi ci sono i sostrenitori degli allevamenti intensivi (che loro chiamano sostenibili... un ossimoro). Vi propongono una dieta basata prevalentemente su cibo di origine animale. Con carne rossa che invece è da limitare. Con il rischio di favorire diabete t2, malattie cardiovascolari, tumore. La salute è una “cosa” seria. E’ il nostro bene più prezioso... Non facciamoci manipolare e trascinare dalle mode. Per millenni non ci sono stati problemi di sovrappeso e di obesità... Perché secondo voi? Perchè si mangiava meno, meglio e ci si muoveva di più. È necessario riprendere in mano la nostra vita e assumerci la responsabilità della nostra salute. #questanonmelamangio
Sì sì è vero… questa colazione l’abbiamo già vista… Una fetta di pane con grani antichi e pasta madre. Un po’ raffermo… contiene amido resistente, una fibra solubile che nutre i batteri buoni del microbiota. No, non tostiamo il pane… altrimenti favoriamo lo sviluppo di acrilammide (che può aumentare il rischio di sviluppare il cancro). Come vedere, basta che sia un po’ raffermo. Se troppo duro lo bagniamo con un po’ di acqua… come facevano i nostri nonni o bisnonni con le ricette di recupero… il pane allora era sacro… dovrebbe esserlo anche ora… ma il rispetto, anche per il cibo, va via via scemando (pensare che c’è anche chi lo demonizza… vergognoso). Aggiungiamo un po’ di ricotta e salmone. Mi raccomando, la ricotta scegliamola quantomeno biologica… per non “alimentare” gli allevamenti intensivi. Preferiamo da latte fieno, che vuol dire che gli animali mangiano il loro cibo. Diversamente, rischiano di ammalarsi… per poi venir trattati con antibiotici (che se da allevamenti intensivi vengono dati anche a scopo “preventivo”). Ricordiamo che la vera ricotta si fa con il siero del latte. Il salmone non da allevamento… quindi selvaggio. Anche qui vuol dire che mangia il suo cibo… ed è per questo che è fonte di omega-3 (DHA). Certo, costa tanto… ma il salmone selvaggio non si mangia tutti i giorni… Per chi non vuole la colazione salata? Possiamo unire alla ricotta delle scaglie di cioccolato fondente (al 92% ad esempio)… e in questo periodo ottime le fragole 🍓… biologiche ovviamente (ricordiamo che le fragole sono tra i frutti più trattati). Buona giornata! #questanonmelamangio #microbiota #amidoresistente #graniantichi #pastamadre #omega3
Sapete riconoscere la frutta essiccata? Molto spesso, vengono aggiunti additivi per aumentarne la conservazione. Ad esempio, viene aggiunta anidride solforosa (SO2) con funzione antimicrobica, solitamente sotto forma di solfiti. Viene usata per aumentare la conservabilità. Quando si va ad aggiungere anidride solforosa, questa tende ad addizionarsi agli antociani (o antocianine) eventualmente presenti nel prodotto, generando una decolorazione del prodotto. Qui vedete: 👉 a sinistra con solfiti 👉 a destra senza solfiti (se biologica non ha solfiti). La colorazione scura generalmente non è molto ben accettata dal consumatore che la interpreta come sinonimo di scarsa qualità del frutto o della verdura. Ed ecco che alla fine siamo noi consumatori che promuoviamo le azioni di adulterazione del cibo da parte dell’industria. Scegliamo con consapevolezza! #questanonmelamangio
I frutti di bosco sono eccezionali. Con proprietà antiossidanti In questa stagione è ancora presto… anche se si inizia con le fragole 🍓 Vanno bene anche surgelati (diverso da congelati) che conservano le proprietà nutrizionali. Se acquistiamo prodotti surgelati, importante conservare la catena del freddo… serve una borsa termica! Una volta scongelati non possono essere congelati! Li userò questa mattina da unire ad un ottimo yogurt di capra. Ovviamente biologico! #fruttidibosco #mirtillo #antiossidanti #surgelati #biologico #questanonmelamangio
Dopo 20 giorni si va già in ristampa!!! Grazie a tutti! ❤️ #questanonmelamangio
Arrivano i primi feedback ❤️ #questanonmelamangio
Yogurt greco non vuol dire che viene dalla Grecia! Lo scegliamo biologico, bianco. Italiano! Leggiamo sempre gli ingredienti! Se ci sono amido, pectina, addensanti, stabilizzanti… non è yogurt. Gli ingredienti dello yogurt sono: latte con aggiunta dei batteri Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus. A volte vengono aggiunti altri lactobacilli e bifidobatteri (che rendono lo yogurt probiotico). Approfondimenti nel mio nuovo libro. #questanonmelamangio #yogurt #yogurtgreco #prebiotico #probiotico
Ebbene sì! È vero!!!! Una porzione di fagioli 🫘 (peso da secco 50g) contiene più ferro di una porzione di carne rossa 🥩 (100g). I fagioli infatti vincono per 3,4 mg contro 1,9 mg. La differenza è che nella carne rossa c’è ferro eme (sempre assorbibile). Nei fagioli è un tipo di ferro che per essere assorbito deve essere prima trasformato (ridotto). Per far ciò serve la vitamina C. Ecco che possiamo unire 1 kiwi per l’assorbimento! Il ferro eme, in eccesso, favorisce infiammazione intestinale. Non è un caso che oggigiorno, che si mangia tanta carne, c’è tanta gente con anemia sideropenica (ovvero da carenza di ferro). Approfondimenti nel mio nuovo libro… non vi mangiate tutte le #menzognesumenzogne che vi propinano sulla rete! #questanonmelamangio #ferro #anemia #carnerossa #fagioli #VitaminaC #carenzadiferro
Tanti sono i falsi miti sulla nostra alimentazione… tra cui quelli sulla pasta. 1. No. La pasta non è un carboidrato. La pasta è cibo. Il carboidrato è una molecola che non puoi vedere ad occhio nudo. La pasta la vedi dunque. Il carboidrato no. Nella pasta sono presenti anche proteine, grassi. Ma anche vitamine, sali minerali, fibra. 2. La pasta la scegliamo con grani antichi. Non mangiamola tutti i giorni. Per la quotidianità preferiamo il cereale in Chicco non raffinato 3. Decisamente meglio la pasta delle gallette 4. No! La pasta senza glutine non è detto che sia più salutare. Ad esempio una pasta di mais o di riso avrà un più alto impatto sulla glicemia. E se si sceglie quella di mais del supermercato, questo cereale sarà quasi sicuramente OGM 5. Ricordiamo che più si cuoce più aumenta l’indice glicemico 6. La pasta la inserisco anche nelle diete finalizzate al calo ponderale (ovvero per dimagrire). 7. Scegliamola essiccata a BASSE temperature (che è diversa da essiccata lentamente). Altrimenti sarà presente furosina, una molecola tossica. #questanonmelamangio #pasta
Mangiate cibo vero. È una parola, di questi tempi, soprattutto considerati i diciassettemila nuovi prodotti che ogni anno fanno la loro comparsa sugli scaffali dei supermercati, tutti a contendersi i soldi della nostra spesa. Ma gran parte di questi articoli non merita di essere definita cibo. Io li chiamo sostituti pseudoalimentari. Si tratta di preparati ad alta raffinazione escogitati dagli scienziati. Tra i loro ingredienti principali ci sono derivati del mais e della soia che nessuno di noi terrebbe mai in dispensa e contengono additivi chimici a cui il nostro organismo non è mai stato abituato. Oggi la sfida di una buona alimentazione è tutta qui: scegliere cibo vero, stando alla larga dai ritrovati industriali. I produttori alimentari sono abilissimi nel ribaltare a proprio vantaggio le critiche che vengono mosse alle loro merci: basta un minimo ritocco agli ingredienti per rilanciare sul mercato gli stessi cibi industriali, con una nuova etichetta (zero grassi! niente Hfcs! senza grassi idrogenati! meno ingredienti!) e clamorose promesse salutiste, più o meno fondate. Il modo migliore per evitare queste trappole del marketing è andare controcorrente e rifiutarsi di acquistare i prodotti più pubblicizzati. I cibi più sani che si trovano in un supermercato – verdure e ortaggi freschi – non ostentano i propri benefici per la salute perché i coltivatori non possono pagarsi le pubblicità, e spesso non li confezionano. Il fatto che le carote siano mute non significa che non abbiano nulla da dirvi sulla vostra salute. Michael Pollan, Breviario di resistenza alimentare #questanonmelamangio #etichette #liberidiscegliere #cibovero
Un eccessivo picco glicemico fa sì che vi sia un eccessivo rilascio di insulina, un fattore di crescita. L’insulina inoltre favorisce la produzione di colesterolo endogeno. Ecco perché è bene contenere l’impatto glicemico, che dipende dal carico glicemico, che è correlato a indice glicemico dell’alimento e quantità di carboidrati presenti nell’alimento stesso. Ricordiamo sempre di preferire i cereali non raffinati e meglio se in Chicco, da unire a legumi (che contengono fibra solubile) e verdure. La fibra solubile riduce l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale. Oltre a nutrire i batteri buoni del #microbiotaintestinale… non a caso si definisce #prebiotico I cereali, mi raccomando, non stracotti… altrimenti aumenta l’indice e quindi il carico glicemico… è il motivo per cui è bene fare attenzione alla crema di riso (visto che oltretutto il riso ha un maggior contenuto di amilopectine). Il riso non raffinato! E ovviamente biologico! Sai che la cannella ha un meccanismo di azione simile alla metformina (il farmaco usato per il diabete di tipo 2)? La cannella stimola, a livelllo delle cellule (in particolare muscolari) i trasportatori GLUT4 che vengono così esposti sulla membrana cellulare, permettendo il trasferimento del glucosio all’interno dei muscoli. Questa è una delle azioni svolte da l’insulina: permettere al glucosio di entrare nelle cellule e venire così rimosso dal circolo sanguigno (effetto ipoglicemizzante). Preferiamola proveniente da Ceylon. Quella originaria della Cina (la Cassia) ha un alto contenuto di cumarine, sostanze che se assunte regolarmente in quantità elevate possono causare tossicità epatica. Tutti argomenti trattati nel mio nuovo libro, 📕 “Questa non me la mangio”, edito Terra Nuova Edizioni #questanonmelamangio #glicemia #Insulinemia #indiceglicemico #caricoglicemico
UOVO SODO. LA COTTURA PERFETTA!!! Vedete queste uova, in particolare quella a destra? Notate lo strato verde tra tuorlo e albume? Ebbene, una causa è la cottura prolungata che ha favorito la formazione di solfuro di ferro (o solfuro ferroso), sostanza nociva per il nostro organismo. Per preparare le uova sode, possiamo procedere nel modo seguente: 👉 immergiamo l’uovo crudo in acqua bollente (ovvero quando l’acqua bolle), 👉 facciamo cuocere per massimo 8 minuti (calcoliamo con il timer) e, 👉 terminato il tempo, immergiamo le uova in acqua fredda (meglio se con ghiaccio) per farle raffreddare rapidamente. Questo consentirà anche di rimuovere il guscio più facilmente. Mentre il tuorlo si può consumare anche crudo, l’albume sarebbe meglio consumarlo cotto. Questo perché contiene avidina (già il nome ci fa immaginare qualcosa) che si lega alla biotina (vitamina B8) formando un complesso resistente all’attacco enzimatico, rendendo quindi la vitamina non utilizzabile dall’organismo. L’avidina è una proteina e il bello delle proteine (come abbiamo visto per la lectina) è che in cottura vengono denaturate, quindi perdono la loro funzione. In questo caso, dopo aver cotto l’albume, l’avidina perde la capacità di sequestrare la vitamina in questione. Le uova scegliamole biologiche ovviamente (sono contrassegnate da codice 0). Tratto dal mio libro “Questa non me la mangio” edito Terra Nuova Edizioni #questanonmelamangio #Salute #uova
Sai che il mio nuovo libro edito @terranuovaedizioni è disponibile a brevissimo?? Se lo prenotate ora, arriva per i primi di aprile 🥰 Per non cadere nella #trappola della #propaganda e dei #falsimiti Impariamo a #scegliere con #consapevolezza #questanonmelamangio
Quanto siamo disposti a farci prendere in giro? I frollini con grano saraceno che contengono appena il 6% di grano saraceno… di fatto prevalentemente farina 00 e zuccheri liberi! Ecco gli ingredienti 👉 Farina di FRUMENTO (quando non specificato è fatina00) 👉 olio di semi di girasole (quindi raffinato) 👉 zucchero (ovvero zuccheri liberi) 👉 farina integrale di grano saraceno… appena il 6%, 👉 farina di fiocchi di AVENA, 👉 zucchero di canna 3,3% (altri zuccheri liberi… che sia di canna non fa differenza). Notare che vi ripetono la voce zucchero. Ma questi zuccheri liberi si sommano ai precedenti 👉 latte fresco pastorizzato (da allevamenti intensivi), 👉 crusca di GRANO tenero 👉 BURRO (con latte da allevamenti intensivi) 👉 UOVA pastorizzate da allevamento a terra (allevamento a terra è intensivo) Ecc Leggiamo gli ingredienti!!! I biscotti comunque meglio fatti in casa senza zuccheri liberi e senza oli di semi. #questanonmelamangio
CHE CONFUSIONE!!! Oggi si legge tutto e il contrario di tutto. Come orientarsi dunque in questo caos di “informazioni” spesso superficiali e approssimative, quando non addirittura false e fuorvianti? Ce lo spiega Silvia Petruzzelli nel suo nuovo libro “Questa non me la mangio” , in uscita per Terra Nuova Edizioni Questo libro aiuta a fare chiarezza. Lineare, chiaro, diretto, permette di districarsi nei meandri di una propaganda alimentare sempre più spregiudicata che non fa “il bene” del consumatore. Troverete risposte documentate ai tanti interrogativi che oggi arrivano sulle nostre tavole ancor prima degli alimenti. «L’alimentazione attuale appare funzionale all’indebolimento della nostra volontà, e in questo modo è più facile rimanere schiavi delle lobby (alimentare e farmaceutica). Dunque, riscattiamoci e riprendiamo in mano la nostra vita! Riduciamo zucchero e cibi raffinati, e limitiamo il consumo di cibi di origine animale (un eccesso di proteine è il nemico principale dei nostri reni), privilegiando scelte consapevoli, con alimenti che non provengano da allevamenti intensivi. Possiamo sostituire la farina 00 con farine di grani antichi, che favoriscono oltretutto la biodiversità (sia per il nostro microbiota sia per il terreno di coltura), fermo restando che sarebbe preferibile il cereale in chicco. Limitiamo l’utilizzo del sale, preferendo quello marino integrale; diventeremo più vitali e flessibili. E con una maggiore gioia di vivere! Buona trasformazione!». 👉 https://www.terranuova.it/News/Alimentazione-naturale/Questa-non-me-la-mangio-il-nuovo-libro-di-Silvia-Petruzzelli #questanonmelamangio #Salute #gioiadivivere
«Non mangiate niente che la vostra bisnonna non riconoscerebbe come cibo. Immaginate di attraversare le corsie di un supermercato insieme alla vostra bisnonna (o nonna, a seconda della vostra età). Eccovi davanti all’espositore dei latticini. La bisnonna prende un tubetto di yogurt tascabile Go-Gurt e non ha la più pallida idea di cosa possa essere quel gel aromatizzato contenuto in un cilindro di plastica colorata. Si mangia o è un dentifricio? La stessa perplessità coglierebbe i nostri antenati davanti a migliaia degli articoli che oggi si trovano esposti nei supermercati. Meglio tenersi alla larga da prodotti tanto elaborati. E non solo per i molti additivi chimici e i derivati del mais e della soia che contengono, o per le loro confezioni di plastica, alcune delle quali potenzialmente tossiche. I cibi odierni vengono progettati a tavolino, con il preciso scopo di farci comprare e mangiare di più, facendo leva su alcuni nostri automatismi evoluzionistici: la nostra preferenza innata per il dolce, il grasso, il salato. Questi sapori non si trovano facilmente in natura, mentre il loro impiego industriale è semplicissimo e a basso costo. La raffinazione alimentare finisce in questo modo per farci introdurre molto più zucchero, grasso e sale di quanto non sia raccomandabile per la nostra salute. La regola della bisnonna ci aiuterà a tenerli fuori dal carrello». Michael Pollan #questanonmelamangio #cibovero
Per dimagrire non esistono rimedi magici. Attenzione a chi ve li propone. Si rischia di perdere soldi e salute! Tornando all’ananas, l’idea che questo frutto possa bruciare i grassi è di fatto un falso mito. L’ananas contiene bromelina, una sostanza con attività proteolitica, ovvero in grado di “digerire” le proteine. Quindi, può aiutare nella digestione delle proteine (ad esempio se vi mangiate un montone), ma non svolge azione sui grassi. Studi clinici hanno dimostrato che la bromelina possa contribuire a ridurre la ritenzione idrica (più plin plin), ed abbia effetti anti-infiammatori e anti-trombotici. Effetti che non sono legati al metabolismo dei grassi. Ricordiamo inoltre che questa sostanza è presente principalmente nel gambo, più che nella polpa. Ovviamente da coltivazione biologica. Per dimagrire, invece, occorre una dieta sana ed equilibrata associata ad attività fisica. #questanonmelamangio
«Non mangiate niente che la vostra bisnonna non riconoscerebbe come cibo. Immaginate di attraversare le corsie di un supermercato insieme alla vostra bisnonna (o nonna, a seconda della vostra età). Eccovi davanti all’espositore dei latticini. La bisnonna prende un tubetto di yogurt tascabile Go-Gurt e non ha la più pallida idea di cosa possa essere quel gel aromatizzato contenuto in un cilindro di plastica colorata. Si mangia o è un dentifricio? La stessa perplessità coglierebbe i nostri antenati davanti a migliaia degli articoli che oggi si trovano esposti nei supermercati. Meglio tenersi alla larga da prodotti tanto elaborati. E non solo per i molti additivi chimici e i derivati del mais e della soia che contengono, o per le loro confezioni di plastica, alcune delle quali potenzialmente tossiche. I cibi odierni vengono progettati a tavolino, con il preciso scopo di farci comprare e mangiare di più, facendo leva su alcuni nostri automatismi evoluzionistici: la nostra preferenza innata per il dolce, il grasso, il salato. Questi sapori non si trovano facilmente in natura, mentre il loro impiego industriale è semplicissimo e a basso costo. La raffinazione alimentare finisce in questo modo per farci introdurre molto più zucchero, grasso e sale di quanto non sia raccomandabile per la nostra salute. La regola della bisnonna ci aiuterà a tenerli fuori dal carrello». Michael Pollan #questanonmelamangio #cibovero
Sapete cos’è quel nero sul bordo? Si tratta di acrilammide, una sostanza chimica che si forma in determinati alimenti preparati a temperature normalmente superiori a 120 °C e con un basso grado di umidità. La sua formazione aumenta rapidamente quando l’umidità scende al di sotto del 5%. Questa sostanza, se presente negli alimenti, può aumentare il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori per tutte le fasce d’età. Si forma a seguito della Reazione di Maillard, un imbrunimento non enzimatico che si verifica come reazione tra zuccheri riducenti e l’amminoacido asparagina. Si verifica durante la cottura di prodotti quali, ad esempio, patate, cereali, caffè, pane, pizza, biscotti e fette biscottate. Gli zuccheri riducenti sono ad esempio glucosio, fruttosio, maltosio, lattosio. Il saccarosio non è riducente. Tale reazione è la stessa che rende più saporiti i cibi abbrustoliti…. Ma anche più pericolosi. Preferiamo cotture a temperature più basse e aggiungiamo un pentolino di acqua per la cottura del pane. Ovviamente se il forno è ventilato il rischio aumenta! #questanonmelamangio
Ricordiamo che l’olio extravergine d’oliva è adatto anche alla frittura. Ovviamente bisogna saper friggere. La modalità più adatta è quella simil tempura (ad immersione), lasciando nell’olio una foglia per non far aumentare troppo la temperatura. Decisamente più adatto rispetto agli oli di semi. Visto che l’evo contiene prevalentemente mono insaturi più stabili dei polinsaturi. Infatti, mentre il punto di fumo dell’olio evo è di circa 210°C, per gli oli di semi è più basso (proprio per la presenza in termini di polinsaturi). Es: l’olio di girasole circa 130°C, l’olio di arachidi 180°C, l’olio di soia 130°C. L’olio evo contiene polofenoli che prevengono l’ossidazione. È l’unico che sicuramente non è raffinato. Gli oli semi, con molti polinsaturi, vengono raffinati per aumentare il punto di fumo. Questo vuol dire introdurre acidi gradi trans che non dovrebbero essere presenti nella nostra alimentazione. E si riduce la vitamina E rendendoli più soggetti a processi ossidativi. Quindi, meglio #olioevo. Possiamo scegliere la salute. E scegliere anche di essere solidali con i produttori e non con l’industria. #questanonmelamangio
Mito o realtà? Oggi, alle 15:00, presso @fondazione.est.ovest a Firenze parleremo di alcuni falsi miti sull’alimentazione. È vero che in caso di diverticolosi, va eliminata la fibra? È vero che il ferro è solo nella carne rossa? È vero che la frutta non va mangiata dopo i pasti? Sono questi alcuni dei luoghi comuni… 👉 https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/i-falsi-miti-della-dieta-parla-la-star-biologa-nutrizionista-silvia-petruzzelli-dcaa7fb2 La #salute va oltre le #fake e le credenze popolari. Alle 18:00, presentazione del mio nuovo libro edito Terra Nuova Edizioni #questanonmelamangio
Sai che non è vero che il grano saraceno andrebbe evitato in presenza di ferite in fase di rimarginazione? Sono #menzogne della #macrobiotica Non ve le bevete tutte… #questanonmelamangio