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La moda è spesso considerata superficiale e frivola, ma nel corso della storia, più recente e non, ha spesso dimostrato di saper affrontare temi importanti ben prima di chi sarebbe tenuto a farlo per il ruolo o la funzione che ricopre. Ho selezionato alcuni esempi di sfilate definibili come “politiche” e presentate da designer che hanno contribuito a lasciare un segno indelebile nella storia e nella creatività. Tra questi Hussein @chalayanstudio, @soniarykiel, @giorgioarmani, @viviennewestwood, ma anche Demna da @balenciaga e Miuccia @prada. Ne ho scritto per @vogueitalia, in un articolo di cui sono piuttosto orgoglioso. Grazie a @pervincabellini e @franragazzi come sempre 💕✨💕 #storiadellamoda #sfilate #fashion #moda #cultura #historyoffashion #HusseinChalayan #Prada #Armani #SoniaRykiel

5/6/2024, 7:41:17 PM

Tra le donne più influenti del gotha internazionale, Denise Hale, la regina della mondanità di San Francisco, è nota per il carattere spigoloso, senza filtri: "Con me è semplice, o mi piaci o non mi piaci" è una delle sue frasi più celebri. "L’unica donna che temo in America è Denise Hale", diceva Andy Warhol: non a caso, se qualcuno le piaceva, per lui si aprivano magicamente tutte le porte, altrimenti era spacciato. Intima amica di aristocratici e teste coronate, dai cigni di Capote ai Rothschild, Denise Hale, al secolo Danica Radosavljevic, ha una storia personale intrisa di intraprendenza ed eventi avventurosi. Nata a Belgrado (all'epoca facente parte della Jugoslavia), dopo la Seconda Guerra Mondiale fu internata in un campo di rifugiati e fuggì poi dal Paese a bordo di una barca a remi insieme a un cugino: i due furono salvati da un dragamine della Marina Reale Britannica e poi lasciati in un campo profughi italiano. "Sono un enigma per molti. Sono cresciuta in Europa, sono sfuggita a morte certa in Jugoslavia, per cui ho un modo di pensare tutto mio. Amo avere un'intensa vita sociale ma amo anche la solitudine, starmene giusto con quei due amici intimi. Sono piuttosto timida, amo stare da sola", ha detto l'icona di stile. Il debutto nel bel mondo inizia proprio nel Bel Paese: a diciannove anni Denise, che nel frattempo era diventata una splendida donna, sposa un magnate italiano, che la inizia alle meraviglie dell'alta moda. Celebri le foto, scattate a Roma, della giovane in Roberto Capucci. Poi fu la volta dell'America: Denise è stata infatti la terza moglie di Vincente Minnelli, dopo Judy Garland e Georgette Magnani. Il matrimonio con il regista durò nove anni, dal 1962 al 1971. Ma sarà il secondo marito l'amore della vita: l'unione con Prentis Cobb Hale, vicepresidente della Bank of America, durerà più di venticinque anni. Protagonista indiscussa dell’high society, presenza fissa dell’International Best Dressed List e decana del buon gusto, Denise Hale è da anni onnipresente agli eventi più mondani del mondo, dal celebre Black and White Ball di Truman Capote al “ballo orientale” del barone Alexis de Redé. Continua... (Riproduzione riservata)

5/6/2024, 1:51:33 PM

✨Nuovo Lunedì nuove Rubriche✨ . Ho deciso di dedicare una rubrica alle citazioni dei più grandi Maestri della Moda e Stile internazionale. . In un momento in cui il fashion system contemporaneo sembra perdersi tra pressioni finanziarie,accellerazione mediatica e crisi di creatività, è bello ricordare la grande lezione di chi lo stile lo ha creato, senza condizionamenti esterni ma in base ad un perfetto allineamento tra il proprio talento e lo “zeitgeist” lo spirito culturale del tempo. . Valentino è Roma, Valentino è già se stesso con il primo abito del 1959 Fiesta Dress, già rosso come i tramonti della capitale… la città eterna, fulcro della moda italiana e del mito della Dolce Vita. . La risposta di Valentino Garavani a cosa sia l’eleganza racchiude in nuce gli elementi fondamentali della sua Maison di Haute Couture: emozione (senza un tocco di teatralità non c’è Alta Moda) sorpresa (sapevate che il giovane Valentino deve alla fascinazione per il cinema il suo grande amore per la bellezza? ) e proporzioni (la tecnica, la struttura quasi scultorea di un capo). . Riuscirà il colto ed eclettico Alessandro Michele a cogliere questa lezione e riuscire nel complesso equilibrio di rispettare l’identità e ravvivare l’immagine di un brand Iconico come Valentino? . Vi aspetto nei commenti 👇 . #valentino #valentinogaravani #altamoda #moda #couture #hautecouture #consulentedimmagine #eleganza #storiadellamoda #mariamichelamattei

5/6/2024, 12:40:28 PM

La rivoluzione di Rosa [, grande madre del made in Italy. Rosa Genoni, pioniera del Made in Italy, stilista, attivista politica in difesa dei diritti delle donne e delle lavoratrici, militante per la pace e la giustizia. A 70 anni dalla morte, il libro “La donna che odiava i corsetti” di Eleonora D’Errico, racconta il talento e la lotta per creare vestiti dalla parte delle donne di Rosa Genoni (1867-1954), un’incredibile donna che partendo da umili origini rivoluzionò il mondo della moda in Italia. L’obiettivo di Rosa Genoni era concretizzare l’idea di una moda d’arte tutta italiana, ovvero di quello che sarebbe stato, anni dopo, il celeberrimo Made in Italy. Continua a leggere link in bio. #rosagenoni #rosagenonieilmadeinitaly #storiadellamoda #rosagenonisartaedesigner

5/6/2024, 12:14:01 PM

Il Met Gala di quest'anno promette scintille con un tema che unisce letteratura, arte e natura. 🍃 "The Garden of Time" tratto dal racconto di J.G. Ballard introduce alla mostra "Sleeping Beauties: Reawakening Fashion" che indaga la fragilità dell'arte e della natura, ma anche della sua straordinaria capacità di rinnovarsi.🧚🏻‍♀️ Seguo questo evento da diversi anni, ma non sempre gli abiti indossati dagli ospiti sono riusciti a entusiasmarmi. Il mio tema preferito per ora resta "Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination" del 2018, che aveva unito la moda all'arte sacra del Rinascimento e dell'impero Romano d'Oriente. 🌟 Voi seguirete il Met Gala? Purtroppo non c'è modo di vedere l'evento dal vivo, ma diverse testate giornalistiche copriranno l'evento pubblicando foto sui loro siti. • #metgala #metgala2024 #thegardenoftime #sleepingbeauties #sleepingbeautiesreawakeningfashion #metgalainspo #metgalainspiration #cottagecore #naturecore #duneptii #poorthings #nature #naturefashion #garden #thesecretgarden #fashionevent #historyoffashion #storiadellamoda #metgalaispirazione #moodboard #metgalamoodboard #girlfashion #womanfashion

5/6/2024, 12:05:52 PM

WALTER ALBINI. Storie MareModa Capri e l'ideale elitario di vacanza Nel settembre del 1967 debutta la prima edizione di MareModa Capri, manifestazione che si propone di promuovere il mercato dell’abbigliamento da mare e di favorire un turismo di livello sull’isola. Già dalla seconda edizione (3 settembre 1968), Albini è presente con la collezione “Azzurro” di Billy Ballo per la PE 1969. Definita “di stile romantico per le sere estive”, la collezione come presentata nella press release ripensa l’ideale elitario di vacanza attraverso coordinati declinati in colori e stampe di gusto moderno. All’edizione Albini è presente anche con il marchio Cole of California per il quale disegna una collezione completa di bijoux e accessori, realizzati con corde nautiche da Diana Monili e Fiorucci. Lo stile dei capi presenta una immagine femminile raffinata, seducente e molto contemporanea. 🔸 Credits 1e2-Walter Albini e una modella indossano capi e accessori collezione Cole of California PE 1969, CSAC, Università di Parma, Fondo Walter Albini 3-Modella indossa capi e accessori collezione di Cole of California PE 1969, CSAC, Università di Parma, Fondo Walter Albini 4-Bracciale in corda nautica e metallo, Cole of California PE 1969, CSAC, Università di Parma, Fondo Walter Albini 5-Walter Albini, Prova di stampa press release collezione Cole of California PE 1969, Museo del tessuto 6-Walter Albini, Prova di stampa press release collezione “Azzurro” di Billy Ballo PE 1969, Museo del Tessuto #mdt #museo #museodeltessuto #pratomusei #museodeltessutoprato #cittadiprato #pratotessuti #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda #capri #maremodacapri

5/6/2024, 11:30:19 AM

Buongiorno con la bellissima Jean Shrimpton immortalata da David Bailey per Vogue, gennaio 1965 🌻🌼🌷

5/6/2024, 9:24:07 AM

🗞️Nell’ultimo numero della rivista ufficiale di @vanilla_magazine storie di sangue, violenza, complotti ma anche tantissime curiosità decisamente più “leggere” come gli scherzi più famosi della storia. 🗞️Poi storie di uomini e di donne, come quella di Gabrielle “Coco” Chanel che, da cucitrice in piccole e buie botteghe di provincia, diventa stilista di fama mondiale e addirittura spia nazista! Aiutateci a sostenere questo bel progetto di divulgazione storica seguendo VM sui social e acquistando la nostra rivista. Il link lo trovate su nelle stories 👆🏻 @laruotaedizioni @valentina_modica_vm @nicolaianuale3 @matteorubboli #vanillamagazine #storiedidonne #storiadellamoda #rivistadidivulgazionescientifica

5/5/2024, 7:54:41 PM

Esattamente un anno fa moriva Justine Cushing, ereditiera e interior designer americana, inserita nella lista delle donne più eleganti del mondo. Immortalata da Horst P. Horst nei saloni da lei stessa decorati, in un tripudio di fiori e colori accesi, Justine Cushing era figlia di Justine Cutting Cushing e Alexander Cochrane Cushing, fondatore della stazione sciistica di Squaw Valley, location dei giochi olimpici invernali del 1960. Laureata in belle arti, in gioventù Justine lavorò come modella su richiesta di Diana Vreeland: atletica e sinuosa, fu immortalata anche da Slim Aarons, Richard Avedon e Gianni Penati. I suoi lavori come interior designer furono pubblicati sulle riviste più importanti del mondo, da Vogue a House and Garden ad Architectural Digest. Il suo stile mixava perfettamente suggestioni moderniste alle antiche chinoiserie che figuravano nei dipinti del nonno, il pittore Howard Gardiner Cushing. Apprezzata da Sister Parish e Vincent Fourcade, due autorità nel settore del decor, per tutta la vita combatté contro una grave depressione. L'icona di stile è scomparsa a causa di un cancro al seno. (Riproduzione riservata)

5/5/2024, 2:50:48 PM

L'ultima creazione... Un tessuto importante, un abito antico... restaurato e adattato rispettando il modello originale per mantenere intatto il disegno. Nei mesi in cui ho lavorato a questa realizzazione ho pensato spesso alle mani che lo avevano cucito interamente a mano, quanta pazienza e amore ci sono dietro un capolavoro come questo? 🪡🧵❤ #creazionimarianna #lovemyjob #artigianatoitaliano #fattoamano #handmadewithlove #storiadellamoda #abitistorici #1900sfashion #sewingproject #sewing

5/5/2024, 1:36:42 PM

Per Tina la misura era colma: a nulla valsero i gesti trionfali da parte di Onassis, che le comprò un'intera maison di haute couture, quella di Jean Dessés, né la casa di cinque piani a New York né la villa sulla Ouster Bay. Quell'uomo le aveva tolto la dignità. Dopo aver ottenuto il divorzio dal marito infedele, la socialite sposò John Spencer-Churchill, XI duca di Marlborough, matrimonio che durerà una decina di anni. Nel frattempo, Eugenia condivideva lo stesso destino della sorella: tradita da Niarchos con Pamela Harriman, quando il matrimonio si concluse, nel 1965, l’uomo non perse tempo e si risposò immediatamente con Charlotte Ford, figlia del magnate automobilistico, dalla quale ebbe anche una figlia, salvo poi tornare da Eugenia, che intanto affogava i propri dispiaceri nell'alcol e nei barbiturici. Ma il vero coup de théâtre sarà ancora Tina a realizzarlo, allorché, alla morte della sorella maggiore, sposerà in terze nozze proprio il cognato Stavros: fu uno scandalo senza precedenti. Non si era mai visto un uomo diviso tra due sorelle, né la zia diventare matrigna (rinnegata) dei nipoti. Ma per Tina la vita aveva in serbo ancora altro dolore: nel 1973 avrebbe perso il primogenito Alexander, che, dopo essersi fidanzato con la blasonata modella Fiona Thyssen-Bornemisza, di ben sedici anni più vecchia, morirà in un incidente alla guida del suo aereo a soli ventiquattro anni. Più tardi, nel 1988, anche la figlia Christina sarebbe morta a Buenos Aires all'età di trentasette anni. Tina morirà a Parigi all'età di quarantacinque anni in circostanze mai chiarite: le ipotesi più accreditate parlarono di un edema, un’overdose o un avvelenamento. Anche per lei, come per Eugenia, il cui corpo fu ritrovato pieno di lividi, venne indagato Niarchos, ma fu sempre scagionato. Si concluse così la parabola delle sorelle Livanos, tanto belle e promettenti quanto sfortunate, a riprova del fatto che il destino non guarda in faccia nessuno. (Riproduzione riservata)

5/4/2024, 8:41:52 PM

Gli anni Venti sono quelli delle flapper girls, abiti Charleston, con un taglio che lasciava il corpo libero. Tali capi erano fatti con tessuti leggeri e morbidi, come ad esempio il Jersey, molto usato anche da Coco Chanel. Tra le altre stoffe vi erano seta e chiffon. Gli abiti erano ricchi di scintillii, perline, ricami e frange. Anche le perle erano un accessorio immancabile. Segno distintivo dello stile anni Venti, anche il colore scuro, le tonalità di ghiaccio o beige. Tra perle, abiti Charleston, accessori particolari, l’arrivo del tubino nero e la nuova figura della donna, in quegli anni l’idea di stile e di moda cambiò una volta e per sempre tracciando linee e dettami che valgono ancora oggi. A farsi strada in quel periodo è anche il tailleur femminile. Continate a segurimi, nei prossimi post vi mostrerò come ho realizzato un abito anni 20: dal cartamodello all'abito finito 💜 Clara Risi -------- #ClaraRisi #brescia #consulentedimmagine #armocromia #armocromiabrescia #Gavardo #outfit #abito #modaanni20 #tubino #cocochanel #tailleurfemme #tailleurfemminile #tessuti #charleston #JeanneLanvin #storiadellamoda #moda #fashion

5/4/2024, 5:13:46 PM

Quel giorno di maggio del 1970 al sole dell'isola di Spetsopoula, di proprietà del marito, i begli occhi di Eugenia Livanos si chiusero per sempre. Alla donna, famosa socialite coniugata col celebre armatore Stavros Niarchos, era risultata fatale un'overdose di barbiturici. La sua scomparsa fu un durissimo colpo per Tina, la sorella minore. Nessuno era stato più glamour delle sorelle Livanos, le due bellissime figlie del magnate Livanos: regine incontrastate del jet set e della mondanità, la bruna Eugenia, classe 1927, e la bionda Athina, detta Tina, classe '29, furono educate come due principesse. Quando si trasferirono a New York con la famiglia, qui Tina incontrò il celebre armatore Aristotele Onassis, di ventitré anni più grande. Benché lei fosse poco più che una bambina, Aristotele iniziò un corteggiamento serrato, che terminò solo quando accettò di sposarlo. Papà Livanos non approvava quel matrimonio ma il suo dono di nozze alla figlia ribelle (una barca del valore di 500.000 dollari) fu comunque sfarzoso. Anche Onassis sommerse l'avvenente consorte di regali preziosi, a partire dal braccialetto Cartier in cui fece incidere TILY, acronimo di Tina I Love You. Dalla loro unione nacquero due figli, Alexander e Christina. Nel frattempo, nel '47 Eugenia aveva sposato un altro celebre armatore, Stavros Niarchos, di cui fu la terza moglie e da cui ebbe quattro figli. Tra le due coppie nacque ben presto una sorta di rivalità: la loro vita dorata consumata all'ombra del Partenone incendiava i rotocalchi. Ma, come si suol dire, i soldi non danno la felicità, e le sorelle Livanos l'avrebbero presto provato sulla propria pelle. Tra i due armatori Niarchos vinceva a mani basse quanto a classe: anche lui ricopriva Eugenia di regali, ma erano ben diversi dai gusti pacchiani di Onassis. Eppure i due avevano molto in comune, a partire dai tradimenti. A Tina non bastò avere dalla sua parte bellezza e giovinezza: Aristotele collezionava flirt. Dal lussuosissimo yacht Christina O nel '59 scese anche Maria Callas: al polso sfoggiava un braccialetto identico al suo, in cui era incisa un'altra frase: TMWL, To Maria With Love. Continua... (Riproduzione riservata)

5/4/2024, 2:30:26 PM

Un iconico ritratto delle Sorelle Fontana nel loro atelier di Via Liguria è stato selezionato da @panorama_it per presentare la mostra “Gente d’Italia: Fotografie 1948 – 1968”, dedicata al lavoro di Federico Garolla, monografica curata da Uliano Lucas e Tatiana Agliani Villa Pisani,  Stra, lungo la Riviera del Brenta. . #genteditalia #villapisani #federicogarolla #garolla #fotografia #storiaitaliana #storiadellamoda #sorellefontana

5/3/2024, 8:36:09 PM

@a_l_elegance_d_autrefois piovono tesori. Ad esempio, questi cappelli degli anni ‘40, provenienti della maison della Regina delle modiste, Caroline Reboux, mi sono “caduti” in testa appena varcata la soglia. Basta un tocco per sentirsi DIVAH. 🪭✨ #carolinereboux #vintage #vintagestyle #vintageshop #vintageparis #parisianstyle #chic #cappellino #storiadellamoda #chiclady #eleganza #anni40style #oldcap #parigi #nostalgia

5/3/2024, 5:38:43 PM

Sperimentando con il mio tono di rosso preferito @maisonvalentino 🪡L’Imperatore ha saputo trovare un nuovo “non colore”, parificando il rosso al bianco e al nero, inserendolo tra i colori basic dell’eleganza. ❤️Se qualcuno oggi ritenere che il rosso non sia adatto ai matrimoni, per esempio, Mr. Valentino ha sempre pensato fosse adatto a qualsiasi occasione, e che una donna vestita di rosse trovasse, con quel tono, il buonumore in ogni occasione. Anch’io ho sempre inserito il rosso tra i colori -non - colori, anche per gli smalti. E vi invito a curiosare tra i look di una diva bellissima quale Monica Bellucci sul red carpet: troverete tanto nero, del bianco, e un solo altro colore dominante. Pronte a rispolverare quel vestito rosso che non mettete da un po’? 👗 #eleonorabignami #eleonorabignamiillustrations #illustrazionedimoda #valentino #valentinogaravani #monicabellucci #rossovalentino #storiadellamoda

5/3/2024, 1:00:00 PM

WALTER ALBINI. Storie Designer e stilista di prêt-à-porter “Fra i giovani designers della moda italiana, Vogue ha scelto questa volta Walter Albini, uno dei creatori di successo del prêt-à-porter.” Nel 1967 la rivista di Condé Nast consacrò così - e per la prima volta - Walter Albini come “designer e stilista di prêt-à-porter”. Nell’articolo il suo nome si lega alle creazioni di Krizia Maglia, Cadette e Billy Ballo. Quest’ultimo fu il primo marchio a valorizzare la collaborazione con Albini che, grazie alla collezione “Crociera” da lui disegnata (PE 1968), ottenne anche il riconoscimento della stampa di settore. Per lo stilista la collezione fu il trampolino di lancio dello stile revival: atmosfere ispirate alla vita elegante del periodo Déco e stampati con vistose geometrie che ricordano i tessuti simultanei di Sonia Delaunay. Bianco, blu e rosso sono il codice cromatico dei modelli e dei bijoux. 🔸 Credits 1e2-Modelli collezione “Crociera” di Billy Ballo, PE 1968 in “Bellezza”, maggio 1968 3-Walter Albini, bijoux della collezione Crociera, PE 1968, CSAC, Università di Parma, Fondo Walter Albini 4-Walter Albini, Prova di stampa per press release della collezione “Crociera” di Billy Ballo, PE 1968. Museo del Tessuto #mdt #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #cittadiprato #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda #vogue #condénast #revival #crociera

5/3/2024, 11:00:18 AM

I coniugi Astor e i loro cinque figli presero dimora nella lussuosa tenuta di Cleveden, nel Buckinghamshire, regalo di nozze del suocero (casa che durante la prima guerra mondiale fu trasformata in un ospedale). Quando questi morì, il figlio prese il suo posto alla Camera dei Lord. In quel momento la granitica Nancy decise di scendere in campo candidandosi alle elezioni: aggressiva come nessuna, riuscì a spuntarla sugli altri candidati di sesso maschile grazie anche a una campagna elettorale intrisa di discorsi come questo: "Se non potete avere un uomo in grado di combattere, scegliete una donna in grado di farlo". Per lei fu persino coniato un neologismo, l'astorismo. Una volta eletta, il suo impegno politico fu interamente a favore delle donne: si batté per i diritti delle divorziate e dell'infanzia e per la parità salariale e portò avanti una campagna contro l'alcol, dall'alto dei suoi tragici trascorsi matrimoniali. Vittima di un sottile sessismo, emarginata dai colleghi, alla viscontessa non fu mai perdonato il côté aristocratico: la stessa Markiewicz, eletta alle elezioni del 1918 ma senza mai mettere piede alla Camera dei Comuni, le rimproverò di non rappresentare affatto la donna comune, considerata la sua vita patinata. Regina dei salotti immortalata anche da Sargent, nel suo castello erano di casa re Giorgio V, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria, l'amico George Bernard Shaw, Rudyard Kipling, e, in seguito, Chamberlain e Joachim von Ribbentrop. Le sue posizioni razziste e antisemite le costeranno la carriera politica: i conservatori caldeggiarono a lungo le sue dimissioni, che giunsero puntuali nel '45. Famosa per i saldi principi morali e per una certa intrinseca severità, celebri le sue battute al vetriolo indirizzate a Churchill. Quando lui le chiese cosa indossare a un ballo a maschera, lei gli disse: "Perché non venite sobrio?". Quando lei gli disse: "Winston, siete ubriaco", lui le rispose: "E voi siete brutta. E comunque quando domattina mi sveglierò sarò sobrio, mentre voi sarete ancora brutta". Nancy Astor morì nel 1964: le sue spoglie verranno avvolte nella bandiera dei Confederati. (Riproduzione riservata)

5/2/2024, 4:56:59 PM

Il 2 maggio del 1964 moriva Nancy Astor. Bellissima ed eterea, col profilo da cammeo vittoriano e il sorriso ironico, la viscontessa Astor fu la prima donna a sedere nel Parlamento britannico, seconda solo all'irlandese Constance Markiewicz. Femminista ante litteram, Nancy Witcher Langhorne nacque il 19 maggio del 1879 in Virginia, ottava degli undici figli di una famiglia di ex schiavisti. Il padre si era infatti arricchito con lo sviluppo dell'industria ferroviaria, utilizzando gli schiavi per i propri fini. Ma quando la schiavitù fu abolita l'uomo si ritrovò in miseria, salvo poi riuscire a rimettersi in carreggiata quando Nancy era adolescente. La giovane aveva quattro sorelle (tutte di bell'aspetto, ci dice la storia) e tre fratelli. Lei e la sorella Irene furono mandate a studiare a New York: qui Nancy incontrò Robert Gould Shaw II, che sposò a soli diciott'anni. Ma l'uomo era dedito all'alcol e Nancy tentò di lasciarlo già durante la luna di miele. Malgrado la nascita di un figlio, la giovane era sempre più infelice. Alla morte della madre, riuscì finalmente a divorziare e tornò a casa, dove tentò senza successo di occuparsi dell'attività del padre. Successivamente si regalò una vacanza in Inghilterra: il fascino della brughiera le conferì una tale serenità che il padre stesso le consigliò di trasferirsi lì insieme alla sorella minore Phyllis. Le ragazze seguirono il consiglio paterno, mentre l'altra sorella, Irene, aveva nel frattempo sposato l'illustratore americano Charles Dana Gibson, divenendo sua musa e modella, nonché incarnazione vivente della celebre Gibson Girl. Con la sua grazia e il suo humour quasi inglese, Nancy sposolò nell'high society. Quando una nobildonna, con fare impertinente, le chiese se si fosse trasferita lì per rubare i loro mariti, lei rispose, laconica: "Se solo sapeste la fatica che ho fatto per liberarmi del mio!". I presenti rimasero estasiati: ascoltarla era un piacere. Ben presto la socialite trovo anche l'amore. E, se è vero che Dio li fa e poi li accoppia, Waldorf Astor era di certo la sua anima gemella. Entrambi americani, i due condividevano persino la stessa data di nascita. Continua... (Riproduzione riservata)

5/2/2024, 8:01:39 AM

Il 1° maggio del 1987 moriva Annemarie Margot Elfreda Harnett, al secolo Sunny Harnett. Anche quelli a cui questo nome non dirà nulla certamente ricordano la biondissima modella americana, volto di punta degli anni Cinquanta. Bellezza nordica, con due occhi di ghiaccio e un'altezza da valchiria (pari a un metro e settantotto centimetri), Sunny Harnett, nata a Brooklyn nel 1924, divenne una delle modelle più gettonate: onnipresente su Vogue, fu musa di svariati fotografi, a partire da Edgar de Evia. Inserita da Harper's Bazaar tra le ventisei modelle più importanti di tutti i tempi, fu tra le preferite di Richard Avedon: coi capelli biondo cenere e il volto diafano, Avedon la immortalerà in uno dei suoi scatti più famosi, al Casino di Le Toquet, avvolta in un peplo monospalla di Madame Grès. Correva l'anno 1954: quello scatto nell'ottobre 2012 sarà battuto all'asta da Christie's per la cifra record di 35,000 dollari. Nel 1957 la splendida modella apparve nella pellicola cult "Funny Face" ("Cenerentola a Parigi"), accanto alle colleghe Dovima e Suzy Parker. Ma Sunny avrebbe perso ben presto l'interesse a lavorare come modella: divenuta assistente di Eileen Ford, sognava di lavorare dietro le quinte, come agente e casting director. Tuttavia, si fece soffiare l'occasione della vita dalla rivale Wilhelmina Cooper, scegliendo di non rappresentare la futura supermodella Naomi Sims, con la scusa che la Ford Models in quel momento aveva già sotto contratto diverse modelle di colore. Ammalatasi di cancro, dovette subire una mastectomia e mise su parecchio peso: anche se aveva già smesso di lavorare come modella, in quel momento fu chiaro a tutti che la sua carriera era giunta al capolinea. Secondo l'amica e collega Betsy Pickering, Gerry ed Eileen Ford dovettero ricoverarla in una struttura per malati mentali. Una parabola discendente, che culminò in un epilogo amaro: la modella morì nel 1987 all'età di 63 anni, a seguito delle ferite riportate durante un incendio divampato nella sua abitazione. Con lei scomparve una donna bellissima e fragile, un'anima tormentata celata sotto il sorriso da copertina e gli outfit da sogno. (Riproduzione riservata)

5/1/2024, 10:48:17 AM

📣 1° maggio Museo aperto! 👉 Apertura regolare oggi, mercoledì 1° maggio, in occasione della Festa dei lavoratori. 🔸 Il Museo del Tessuto di Prato accoglie i visitatori dalle 10.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle ore 18.30) con la nuova mostra dedicata allo stilista Walter Albini. #walteralbini #exhibition #mostra #nuovamostra #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #museotessile #tessile #textiles #fashion #design #moda #modaitaliana #storiadellamoda #1maggio

5/1/2024, 9:30:08 AM

Misterioso e sensuale, rigoroso ed essenziale, il colore nero è simbolo di eleganza e seduzione senza tempo. Vi racconto il suo legame con la moda nell’ultimo numero di Donna Moderna. A partire dall’innovativa Coco Chanel e dagli abiti che hanno segnato la storia del cinema, come quello indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany o quello di Rita Hayworth per il film Gilda. Come dimenticare il revenge dress di Lady D o l’abito da Oscar di Lady Gaga? E il nero ha segnato grandi addii e nuove pagine. L’ultima strepitosa collezione di Pier Paolo Piccioli per Valentino, che ha chiuso la collaborazione tra la maison e il creativo che l’ha diretta per 16 anni, è stata un inno a questo colore: il nero con le sue inattese e sorprendenti sfumature. Vi aspetto in edicola e sull’app🖤🗞️ #DonnaModerna #totalblack #colorenero #backtoblack #tendenze #stile #eleganza #moda #storiadellamoda #blacklove #black #abiti #modaecinema #noirvalentino #nero #storiedimoda

4/30/2024, 2:02:33 PM

close-up su un bozzetto di Walter Albini visto alla mostra allo CSAC. Che bello osservare il tratto di uno stilista, coglierne le imprecisioni, i vezzi. . . #walteralbini #csac #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #madeinitaly #fashionsketch #pattern #print #60s #70s #70sfashion

4/30/2024, 12:34:44 PM

Il 30 aprile, ospite di Paola Saluzzi a L'ora Solare per parlare di abiti da sposa e foto d'epoca 📷🎞🎥📺 #fotodepoca #abitodasposa #storiadellamoda

4/29/2024, 2:05:04 PM

WALTER ALBINI. Storie Parigi, Krizia e il prêt-à-porter Nel clima febbrile di Parigi, Walter Albini scoprì che il prêt-à-porter era il futuro della moda: “da Parigi (e da Londra) s’era messo in marcia un treno, la nuova moda”. Fu proprio a Parigi che conobbe Mariuccia Mandelli (Krizia) che omaggiò con un bouquet realizzato con “un fascio dei suoi disegni”. L’imprenditrice comprese subito le sue doti di progettista, perfette per trasformare la sua piccola impresa di abbigliamento confezionato in un vero marchio di moda. Krizia più tardi dichiarò: “Gli insegnai molte cose pratiche e io imparai da lui a vederne altre”. La progettazione congiunta portò alla realizzazione di collezioni diversificate per stagioni e occasioni, di modelli pubblicati su tutte le riviste femminili, senza tuttavia che il nome di Walter Albini ancora figurasse. 🔸 Credits 1-Walter Albini e Mariuccia Mandelli in un laboratorio di maglieria, 1967. Credits Alfa Castaldi 2-“Walter Albini, il talento lo stilista”, Museo del Tessuto, Mario Ciampi 3-Abito. Walter Albini per Krizia Maglia, PE 1968. Collezione Enrico Quinto e Paolo Tinarelli 4-Faye Dunaway indossa un completo di Krizia Maglia per la promozione del film “Gangster Story” (1967), Credits Life Atlantic, March 1968 #mdt #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #cittadiprato #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda #parigi #krizia #pitti #maglieria #fayedunaway

4/29/2024, 11:30:18 AM

I coniugi Rawlings erano una coppia perfetta: da un lato c'era lei, Babs, l'eccentrica contessa, dall'altro John, un po' più giovane di lei. Insieme frequentavano i posti più à la page, davano delle cene da sogno nel loro appartamento di Sutton Place arredato da Terence Robsjohn-Gibbings e organizzavano celebri grigliate in quel di Oyster Bay: i frutti di mare allo champagne erano la specialità di Babs. Tra gli ospiti spiccavano Edna Woolman Chase, la figlia Ilka e Horst P. Horst. Ma Babs odiava stare a casa: per lei la casa era solo il posto in cui cambiarsi d'abito. Ben presto la favola d'amore finì e i Rawlings si separarono: Babs andò a Venezia, dove iniziò una storia con un uomo molto ricco incontrato all'Harry's Bar, mentre John trascorse gli ultimi anni dalla propria vita (morirà nel 1970 a soli 58 anni) con la stilista Adrienne Steckling-Coen, nota come Adri. Babs fu assunta da Vogue France nel 1933: "È affascinante, intelligente e chic, esattamente la persona che dovremmo assumere", disse di lei Iva Patcevitch, presidente di Condé Nast. In realtà Babs era reduce da uno scandalo che aveva coinvolto la Chambre Syndacale de la Haute Couture Parisienne: colpevole di aver venduto i bozzetti degli stilisti ai grossisti senza consenso, le era stato vietato di prender parte alle inaugurazioni ed era riuscita a superare l'impasse solo grazie alle sue conoscenze altolocate. Ma fu assunta comunque, e, due anni più tardi, approdò a Vogue America, avendo la meglio sulla rivale Solange de Noailles, la duchessa d'Ayen: lavorerà qui fino al 1946. Prima di lasciare la Francia condivise un'esperienza di shopping sfrenato a Parigi con Bettina Ballard, che nella sua autobiografia "In My Fashion" racconta che fu proprio Babs a forgiare il suo stile iconico. La collega editor di Vogue America Despina Messinesi ricordò come Babs fosse solita entrare in redazione coi due cagnolini al seguito e come talvolta rispondesse in modo brusco e arguto, non lesinando in provocazioni. Babs Simpson disse di lei che era sempre vestita per la riviera, che fosse piena estate o pieno inverno. L'iconica Babs Rawlings è scomparsa nel 1986 all'età di 84 anni. (Riproduzione riservata)

4/28/2024, 8:15:10 PM

Moschino Collezione PE24 quarant’anni di storia della moda, fondata nel 1983 dal designer Franco Moschino, noto per il suo approccio ironico e provocatorio alla moda, capace si mescolare lusso e umorismo in modo unico. . . #moschino #moda #storiadellamoda #storiadellamodaitaliana #modaitaliana #brand #store #moschinomilano #ferrettiboutique #cattolica #italia #collezione #nuovastagione

4/28/2024, 6:13:39 PM

La vita e la carriera di Babs Rawlings, fashion editor, illustratrice e designer, sono state un'ode alla bellezza. E, benché il suo nome non abbia raggiunto la popolarità di certe sue colleghe, il suo contributo alla storia della moda fu determinante. Definita da Bettina Ballard "la persona più dotata di istinto per la moda che avesse mai incontrato, escludendo Diana Vreeland", le foto d'epoca immortalano un'algida, sofisticata bionda dallo stile invidiabile, che sfoggia turbanti e copricapi chic e passeggia con gli amati cagnolini. Al secolo Isabel Gadsden, l'iconica Babs nacque a Wandworth, Londra, il 25 giugno del 1902 da Isabel Payne, detta Bella, e Frederick John Gadsden. La vita della giovane prima del matrimonio con René Bouët-Willaumez è avvolta nel mistero: si sa solo che studiò Storia dell'arte in Inghilterra e a Parigi, dove incontrò l'illustratore di aristocratico lignaggio, che sposò all'età di ventiquattro anni. Dall'unione nacque un figlio, Jacques Henry; Babs acquisì il titolo nobiliare di contessa Willaumez, ma il matrimonio ben presto finì a causa della crudeltà mentale del blasonato marito. Due anni dopo, nel 1942, Babs convolò a nozze con il fotografo John Rawlings, autore di alcuni degli scatti di moda più celebri. Coi due mariti condivise l'amore per la moda, ma il talento dei due uomini non offuscò mai il suo: le sue illustrazioni per Vogue, i suoi sketch di donne àplomb segnarono un'epoca, così come le sue rubriche e i suoi articoli, che le valsero il titolo di arbiter elegantiarum tra gli anni Trenta e Quaranta. Già durante il primo matrimonio Babs iniziò a far parlare di sé come socialite: protagonista del jet set, fu immortalata nel 1931 su Ladies Home Journal in un servizio in cui sfoggia ben otto diversi outfit presi in prestito dal suo armadio personale (spiccano brand come Lucien Lelong, Jean Patou ed Edward Molyneux). Ritratta da Carl Erickson (il rivale numero uno di René Bouët-Willaumez) su Vogue America nel novembre 1932, e dallo stesso Bouët-Willaumez, col secondo marito John Rawlings formava una delle coppie più mondane dell'epoca, sublime incarnazione dell'American style. Continua... (Riproduzione riservata)

4/28/2024, 2:38:07 PM

Un rivoluzionario non convenzionale che ha ignorato ogni taboo e ha re inventato la parola osare . Storia della moda dedicata a Gianni Versace e Donatella , icone della moda e dello stile . Versace provoca celebrando la vita Sfacciato, carnale e perfino scandaloso . #versace #storiadellamoda #gianniversace #magazine

4/27/2024, 6:16:04 PM

Il nome di Pupi Solari, scomparsa due giorni fa all'età di 97 anni, a Milano era un'istituzione. E, benché lei fosse di origine ligure, il capoluogo lombardo l'aveva adottata: alta, bionda, con due grandi azzurri e un'innata eleganza, Pupi ha vestito generazioni di bambini ma anche di spose, che lei voleva rigorosamente "né suore né soubrette" ma con un must have irrinunciabile, un nastro di velluto blu notte legato al punto vita. Il suo negozio Visit Milano, fucina di idee per gourmet, si impose in breve tempo come uno dei luoghi più chic della città; a due passi dalla prima boutique, sita in largo V Alpini, sorgeva il convento delle Marcelline: la Milano bene sceglieva Pupi Solari per vestire le ragazze di belle speranze. Dalla Pupi era certo che si sarebbe riusciti a trovare il look giusto, che potremmo definire da educanda chic: tra colletti e abitini dal piglio bon ton, tra pantaloni al ginocchio e le mitiche scarpe Start Rite, la boutique a due passi da via Vincenzo Monti divenne poi meta irrinunciabile per bambini à la page. Un'ode all'infanzia, quella vera e spensierata, dedicata ai giochi e ai sogni per un futuro ancora lontano: vietato scimmiottare gli adulti, Pupi era irremovibile su questo punto. E la sua moda rispecchiava l'amore per certa naïveté: perché essere bambini è bello. L'attività di Pupi Solari nacque all'indomani della separazione dal primo marito Giorgio Host Ivessich: un modo per essere indipendente e per dare libero sfogo alla straripante creatività. Madre di due figli e nonna di Margherita, benché il suo nome divenne quasi leggendario Pupi Solari restò sempre umile lavoratrice, fiera della propria operosità, stacanovista che anelava alla perfezione. Un esempio da seguire. (Riproduzione riservata)

4/26/2024, 9:12:55 PM

Figùrino Rosa Genoni - Milano 1906 - Archivio Podreider/Genoni . #rosagenoni #moda #modello #arte #design #fadhion #style #storiadellamoda #design #cc #rizzoli #rosagenonieilmadeinitaly #madeinitaly #pace #diritti #donne #storia #la_derrick_racconta

4/26/2024, 7:54:53 PM

Pastelli floreali o cromie vibranti, donne sognanti impeccabilmente vestite, madri e figlie intente a osservare il mondo con occhi nuovi, e, ancora, inediti paesaggi tropicali e scene di vita vissuta: le illustrazioni di André Edouard Marty hanno impreziosito la storia della moda (ma non solo). Sublime esponente dell'Art Déco, l'artista parigino, classe 1882, dopo aver iniziato a studiare filosofia a seguito di un viaggio in Italia, si iscrisse all'École des Beaux-Arts (dove conobbe altri celebri illustratori, a partire da Georges Lepape), per poi perfezionarsi presso l'atelier del pittore Fernard Cormon, sito a Montmartre. Subì inoltre l'influenza dell'illustratore Maurice Boutet de Monvel, evidente nelle figure elegantemente stilizzate. I suoi primi lavori ottennero pubblicazione sulla rivista teatrale Comoedia Illustré nel 1909. L'anno seguente gli venne commissionato un manifesto pubblicitario per i Balletti Russi e il Théâtre National de l'Opéra. Marty sarà inoltre tra i quattro artisti che contribuiranno annualmente a illustrare La Gazette du Bon Ton, celebre rivista di moda, dal 1913 al 1925, accanto a Lepape, Brissaud, Martin e Boutet de Monvel, distinguendosi dagli altri per il suo stile romantico. Inoltre collaborò con Vogue, Vanity Fair, Harper's Bazar, House & Garden, Femina, Le Sourire e illustrò numerosi libri (circa una cinquantina), tra cui anche grandi classici come "I tre moschettieri" e "Il conte di Monte Cristo". Storica la collaborazione col tipografo Georges Peignot per la sua azienda G. Peignot et Fils. Tra i giurati della celebre Exposition des Arts Décoratifs del 1925, in quell'occasione contribuì a decorare la Pavillon Fontaine con la Compagnie des Aets Français fondata dall'architetto Louis Süe e dal decoratore André Mare. Negli anni Trenta lavorò come costumista e set designer per il cinema, il teatro e la danza. Poliedrico come pochi, produsse anche gioielli e disegnò poster anche per la rete ferroviaria nazionale francese e per le poste francesi. Colori audaci, forme semplici e uno spiccato senso dell'umorismo caratterizzano il suo stile, considerato l'epitome dello chic. (Riproduzione riservata)

4/26/2024, 5:50:06 PM

WALTER ALBINI. Storie Ornella Vanoni e "Le mille e una notte" In uno degli scatti Gianni Baldini insieme alla cantante @ornellavanoniofficialpage osserva i figurini di Albini, mentre in un’altra immagine si scorgono, appesi al muro, tre disegni della collezione AI 1961-62 di Balenciaga che Walter - in qualità di illustratore - aveva riprodotto. Dal 1957 Baldini aveva iniziato a proporre con successo le sue creazioni in Sala Bianca a Palazzo Pitti per la sezione Boutique. Nel 1962 affida ad Albini la progettazione della collezione “Le mille e una notte” per la stagione PE 1963: ispirata a modelli mediorientali dalle linee fluide, tessuti preziosi e vistosi bijou. Colpito dalle doti artistiche del giovane disegnatore, Baldini incornicia i disegni di Walter appendendoli nel suo studio, come documentato nel servizio fotografico realizzato da Giovanni Liverani nel 1964. 🔸 Credits 1e2-Gianni Baldini e Ornella Vanoni osservano i disegni di Walter Albini. Fotografia di Giovanni Liverani, 1964. Credits Agenzia Aldo Liverani S.a.s 3-Press release collezione “Le mille e una notte”, PE 1963, Museo del Tessuto #mdt #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #cittadiprato #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda #pitti #salabianca #ornellavanoni

4/26/2024, 11:30:13 AM

Eleganti signore a passeggio col proprio cane, famose socialite in un solenne bianco e nero, celebri artisti e teste coronate immortalati nella loro quotidianità: principale interprete degli anni Cinquanta e Sessanta, attraverso i suoi scatti Karen Radkai ha raccontato in modo sublime la storia del costume e della moda. Nata a Monaco l'8 settembre del 1919, da bambina, anziché giocare con le bambole, Karen inizia a usare la sua prima macchina fotografica. Cresciuta in povertà, quando i genitori si separano la piccola viene affidata a un convento: qui impara quella che sarà la sua qualità più importante, l'estrema disciplina che le servirà in più occasioni nel corso della vita. Dopo aver trascorso parte dell'infanzia in Italia, alla fine degli anni Trenta arriva a New York e, in seguito, si stabilisce in Massachusetts. La carriera nella moda inizia dalle pagine di Harper's Bazaar: è il 1949 e Karen, già sposata con un collega, il fotografo ungherese Paul Radkai, con la fidata Hasselblad (ma utilizzò anche una Rolleiflex) si fa valere. Neanche trentenne il giornale le commissiona il primo servizio, di cui è protagonista la regina Federica di Grecia. In pochissimo tempo la Radkai si afferma come una fuoriclasse della fotografia: contesa dalle riviste patinate, le celebrities sgomitano per farsi immortalare da lei, ma il suo approccio resta freddo e distaccato: ha fama di avere un brutto carattere, ma non è forse quel si dice di ogni persona di carattere? Nell'autunno del '49 i coniugi Radkai sono ospiti di Hemingway in quel di Cuba: lo scrittore sarà immortalato da Paul. Alla fine degli anni Sessanta si stabiliscono a Cadaqués, in Costa Brava, meta del jet set: qui bazzica anche Dalí, che Karen immortala, anche se lo aveva già ritratto a Venezia al Bal de Bestegui nel '51. Malgrado ottenne la notorietà per gli splendidi scatti di moda, Karen Radkai prediligeva i reportage. Dotata di estremo buon gusto, captava al volo le potenzialità di un volto. Vastissima la sua produzione: nel corso della sua carriera lavorò anche per British Vogue. La fotografa si è spenta nel 2003, sei anni dopo l'amato Paul, da cui ebbe un figlio, Marton. (Riproduzione riservata)

4/26/2024, 8:46:22 AM

Buon 25 aprile a tutti! Foto di Irving Penn, New York, 1968.

4/25/2024, 11:29:04 AM

Sunghir 1, e stato trovato in posizione supina con le mani posizionati sul bacino e sono state contate tra le 3.000 e le 3.500 perline di avorio di mammut rinvenute su tutte le parti del suo corpo tra cui la testa 🦣 La disposizione delle perline e la deformazione dei loro fili sembrano confermare l’esistenza di un copricapo su cui le perline erano state cucite. Non si sa però se la base del copricapo fosse costituita da pelli animali o fibre vegetali 🧐 Altri fili di perline creavano un motivo decorativo sugli abiti nella parte alta del torace e sulle clavicole. Anche le braccia erano abbondantemente decorate: sia sopra il gomito che, probabilmente, intorno ai polsi. Forse esisteva una decorazione di perline anche sull’orlo di un indumento che terminava in prossimità del bacino 📿 Sunghir 1 doveva indossare delle specie di pantaloni con stivali alti, non si sa se attaccati ai pantaloni o solo infilati sopra, ma che presentavano anch’essi delle notevoli decorazioni di perline 🤔 Fili concentrici si trovavano sotto le ginocchia e intorno alle caviglie, uniti da un’ulteriore decorazione lineare di perline che percorreva l’intera gamba. Anche sui piedi si distingueva un decoro circolare sul dorso del piede. Sunghir 1 era poi stato ricoperto da abbondante ocra rossa e indossava ulteriori gioielli per il corpo: un piccolo pendente ricavato da un ciottolo piatto di fiume, forato sull’estremità più stretta. E 25 anelli o bracciali di avorio di mammut, realizzati con strisce di avorio forate su ciascuna estremità, e poi legate in cerchio 🪙 . Contattaci nei DM 💌 . Ad Maiora 🌸 . . . . #plumarium #storiadellamoda #storiadelricamo #perline #sunghir #sunghir1 #sungir #abiti #decorazioni #preistoria #ricami

4/24/2024, 9:00:21 PM

Born on this day: Jean Paul Gaultier. From my book (info in Bio) and from my @fashion.archive.official an 80s "Danse Macabre". Details from Junior Gaultier collection, dated 1988. More on "Il Macabro e il Grottesco nella Moda e nel Costume" 🦇⚡ ▫️ ▫️ ▫️ #fashionhistory #ilmacabroeilgrottesconellamodaenelcostume #moda #gothic #storiadellamoda #jeanpaulgaultier

4/24/2024, 7:45:04 PM

Festeggia oggi il genetliaco la splendida Ivana Bastianello. Musa di Gian Paolo Barbieri e protagonista incontrastata della moda mondiale, coi suoi lineamenti perfetti e l'allure senza pari la supermodella italiana ha incarnato il glamour degli anni Sessanta e Settanta. Volto di campagne pubblicitarie iconiche, da Valentino a Lanvin a Bulgari, l'italica bellezza di Ivana Bastianello è entrata di diritto negli annali della storia della moda. Una cascata di boccoli scuri, occhi a mandorla e un portamento regale sono gli ingredienti del suo successo, accanto alla personalità, dote sempre più rara. Auguri a una delle ultime dive contemporanee ❤🎂

4/24/2024, 7:19:55 PM

Dotata di raro fiuto imprenditoriale, è a Estée Lauder che dobbiamo l'idea di omaggiare i clienti con dei campioncini, strategia di marketing oggi consolidata, che prevede lo sviluppo di una fidelizzazione della clientela, grazie anche all'utilizzo di tecniche comunicative inclusive. "Il più bel viso al mondo? È il tuo", o, ancora, "la bellezza è un'attitudine" sono storiche frasi dell'imprenditrice, fondatrice di un impero ed emblema del mito americano, come sottolineato dalla nipote Aerin. "Non ho mai sognato il successo, ho lavorato sodo per ottenerlo", affermava Estée Lauder, unica donna ad essere inclusa nella lista delle venti persone più influenti nell'economia del Ventesimo secolo stilata dal Time nel 1998: un traguardo notevole per una self-made woman. "Non ho lavorato un giorno senza vendere. Se credo in qualcosa la vendo, e la vendo a caro prezzo", è un'altra sua celebre frase. Dopo aver assaporato i prodromi del successo lavorativo, il suo matrimonio, coronato dalla nascita di un figlio, Leonard, sembrò essere giunto al capolinea. Ma, inaspettatamente, dopo essere arrivati al divorzio nel 1939, la coppia si riconciliò con tanto di celebrazione di un secondo matrimonio, coronato dalla nascita di un altro figlio, Ronald. Estée e Joseph, da lei definito "il marito più dolce del mondo", si ameranno fino alla morte dell'uomo, avvenuta nel 1982. Se all'inizio la Estée Lauder Companies vendeva solo quattro prodotti, nel 1953 arrivò la prima fragranza, Youth-Dev, che, solo quell'anno, vendette 50.000 boccette. Oggi il marchio conta più di 28.500 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato annuo di 7 miliardi di dollari. Amatissima da Grace Kelly, Wallis Simpson e Nancy Reagan, l'imprenditrice, venerata come un guru del beauty, non perdeva occasione per dispensare le sue pillole di saggezza: "La bellezza è il miglior modo per rispettare sé stessi". Celebri le testimonial del brand, (da Karen Graham a Paulina Porizkova), alla cui presidenza succedette ben presto il figlio Leonard. Autrice di un'autobiografia intitolata "Storia di un successo" e protagonista di un documentario, l'imprenditrice si è spenta a quasi 96 anni. (Riproduzione riservata)

4/24/2024, 2:45:43 PM

📣 Apertura straordinaria: giovedì 25 aprile dalle 10.00 alle 19.00 👉 A Prato, in occasione della Festa della Liberazione, giovedì 25 aprile, il Museo del Tessuto resterà aperto ai cittadini con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. 🔸 Sarà possibile visitare la nuova mostra "Walter Albini. Il talento, lo stilista" che racconta oltre un ventennio di produzione di un pioniere assoluto del Made in Italy: stilista, padre nobile del prêt-à-porter e del total look. L'esposizione è aperta al pubblico dal 23 marzo al 22 settembre 2024. 🛍 Il catalogo della mostra è acquistabile al Bookshop del Museo e sullo Shop online shop.museodeltessuto.it #mdt #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #pratomusei #prato #cittadiprato #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda #nuovamostra #25aprile #festadellaliberazione #aperturestraordinarie

4/24/2024, 10:00:34 AM

Il 24 aprile di vent'anni fa moriva Josephine Esther Mentzer, al secolo Estée Lauder. Nata nel Queens il primo luglio del 1908 da genitori di origini ebraico-ungheresi, l'imprenditrice avrebbe più volte millantato origini aristocratiche totalmente fasulle: Estée Lauder amava romanzare la propria vita ed era solita raccontare di essere cresciuta con la madre nel quartiere di Flushing, a Long Island, in una dimora principesca, con tanto di scuderie e chaffeur. Ma la realtà era ben diversa: era infatti la seconda dei cinque figli di Rose Schotz, la quale, prima di sposare Max Mentzer, il padre di Estée, aveva avuto un precedente marito con cui era emigrata a New York. I genitori avrebbero voluto chiamarla Estzi, e, per tutta la vita, la soprannominarono Estee. Al lancio del proprio business lei avrebbe francesizzato quel nomignolo così particolare, conferendogli un'aura sofisticata. Estée cresce con grandi sogni e grandi ambizioni: avrebbe voluto diventare un'attrice. Amante del bello, fin dalla più tenera età la ragazzina manifesta un'irresistibile attrazione per la cosmesi: lo zio, il dottor John Schotz, possiede una compagnia specializzata nel settore, la New Way Laboratories, che produce creme, lozioni e fragranze. Dopo aver ribattezzato una di queste creme Super Rich All-Purpose Cream, Estée decide di improvvisarsi PR ante litteram; decisa a sfruttare le proprie doti comunicative, inizia a vendere quei prodotti agli amici e poi ai saloni di bellezza e a resort ed hotel, contribuendo al successo dell'azienda e facendosi una cultura sia in materia di marketing che di cosmetica. È subito evidente che la ragazza ci sa fare: oltre al pallino per gli affari, mostra notevole intraprendenza. A ventidue anni Estée sposa Joseph Lauder: nel 1946 la coppia fonda la Estée Lauder Companies, azienda specializzata in cosmesi. Ben presto viene inaugurato il primo punto vendita a New York, un salone estremamente innovativo, giacché qui Estée sperimenta la tecnica del "Talk and Touch", che consiste nel promuovere i prodotti applicandoli direttamente sul viso delle clienti: per noi nulla di nuovo, per l'epoca una vera rivoluzione. Continua... (Riproduzione riservata)

4/24/2024, 7:41:43 AM

Recensioni del Romanzo storico “ La donna che odiava i corsetti” di Eleonora d’ Errico @la_derrick_racconta . Nelle migliori librerie . #rosagenoni #librerieindipendenti #milano #bellepoque #rosagenoni #moda #storiadellamoda #fashion #style #rosagenonitanagra

4/23/2024, 9:44:00 PM

Recensioni @amazon.it del romanzo di Eleonora d’ Errico “ La Donna che odiava i corsetti “ ed . Rizzoli . #rosagenoni #lettura #biografie #romanzostorico📚📖 #storia #storiadellamoda #storiadellarte

4/23/2024, 9:41:11 PM

#StorieDiSuccesso 💚 ALESSANDRO MICHELE “Le cose che faccio mi devono corrispondere” cit. Alessandro Michele. Scopri la bio dello stilista più discusso in assoluto scorrendo la gallery 👆🏻 #ifdamilano #AlessandroMichele . . . . #IFDA #ItalianFashionAndDesignAcademy #CorsoDiModaMilano #ScuolaDiModa #FashionAcademy #StilistaDiModa #storiadellamoda #FashionTalent #Gucci #valentino #fendi #biografia #CorsiModaMilano

4/23/2024, 1:18:09 PM

Il 23 aprile di centosette anni fa nasceva Dorian Elizabeth Leigh Parker: capelli scuri a incorniciare un viso da bambola, occhi chiari da cerbiatta e un fisico a clessidra, Madre Natura fu generosa con Dorian, che sarebbe passata alla storia come una delle prime supermodelle. Nata in Texas, primogenita delle tre figlie di un chimico, anche la sorella minore Cecilia sarebbe diventata una famosissima modella con lo pseudonimo di Suzy Parker. Ma, a differenza di Suzy, alta e slanciata, Dorian non arrivava a sfiorare il metro e sessantacinque di altezza, confermandosi come una delle modelle più basse di tutti i tempi. Ma l'altezza non è l'unico tabù che infranse: se si suole associare la carriera di modella alla giovane età, Dorian Leigh iniziò invece a ventisette anni suonati. Questa era la sua età quando ottenne la prima copertina di Harper's Bazaar: ma, su consiglio del suo agente dell'epoca, Harry Conover, mentì spudoratamente a Diana Vreeland, facendole credere di avere solo diciannove anni. Chissà se la celebre fashion editor se la bevve o se, piuttosto, intuite le immense potenzialità di quel volto angelico, lasciò correre. La copertina in questione, del numero di giugno del 1944, vede una splendida Dorian immortalata da Louise Dahl-Wolfe con un cappellino su cui spicca una rosa. Prima di arrivare alla moda, Dorian studiò matematica alla New York University e lavorò come copywriter. Il padre osteggiò fortemente la sua carriera di modella e alla fine la convinse a non utilizzare il cognome Parker. Dorian Leigh fu tra le prime modelle a firmare un contratto in esclusiva con la celebre agenzia Ford (Eileen Ford l'avrebbe poi definita "la miglior modella dell'epoca"), ma solo a patto che reclutassero anche l'amata sorella minore: fu Dorian a lanciare la carriera di Suzy Parker, che sarebbe divenuta il volto di Chanel. Solo nel 1946, Dorian ottenne ben sei cover di Vogue: nei sei anni seguenti il suo viso campeggiava su oltre cinquanta copertine delle più importanti riviste patinate. La collega Carmen Dell'Orefice disse di lei: "Aveva così tanti estrogeni in corpo, come certi uomini trasudano testosterone". Continua... (Riproduzione riservata)

4/23/2024, 9:55:14 AM

🌟 “Clara Bow” è il titolo di una canzone contenuta nell’ultimo album di @taylorswift “The Tortured Poets Department”, ma chi era Clara Bow? 🎬 Nei ruggenti anni Venti, un'epoca di jazz, proibizionismo e radicali cambiamenti culturali e nella moda, una stella brillava più luminosa di tutte: Clara Bow. Soprannominata "It Girl" dopo la sua performance nel film iconico "It" (1927), Clara non era solo una celebrità del grande schermo - era una trendsetter nel mondo della moda, il cui stile definì un'era. Le sue scelte incapsulavano lo spirito ribelle della ragazza flapper, caratterizzato da un audace rifiuto delle mode restrittive dei decenni precedenti a favore di uno stile molto più libero ed espressivo. 💇‍♀️ I capelli di Clara, tagliati a caschetto, erano molto più di una semplice moda passeggera; simboleggiavano una rottura con la tradizione e un movimento verso la modernità e la libertà. Questo, unito al suo trucco distintivo – sopracciglia sottili e arcuate, occhi intensamente delineati con il kohl e labbra a forma di cuore "Cupid's Bow" – stabilì uno standard di bellezza moderno per l'epoca. Il look di Clara era parte integrante del suo fascino e del suo appeal, fondendo l'attrazione cinematografica con la magnificenza della moda. 👗 Sul fronte della moda, Clara Bow incantava il pubblico con il suo guardaroba di abiti flapper decorati con frange, paillettes e perline che danzavano ad ogni suo movimento. Il suo stile era completato dagli accessori quintessenziali degli anni '20 come collane di perle, fasce per capelli e gli iconici cappelli cloche. Clara Bow non solo conquistò il cuore di milioni di persone, ma lasciò anche un'impronta indelebile nel mondo della moda, influenzando stili e tendenze che sono celebrati e rivisitati anche nei circoli della moda contemporanea. #clarabow #Iconadimoda #modaanni20 #stileflapper #cinemavintage #storiadellamoda #taylorswift #thetortudedpoetsdepartment #fashionindustry #fashionarchive #fashionstudies #fashionhistory #flappergirl #itgirl

4/22/2024, 6:00:42 PM

Un profilo aristocratico, un collo lunghissimo a incorniciare un volto perfetto e una classe senza pari: il 22 aprile di venticinque anni fa ci lasciava Antonella Agnelli. Bella come una modella, elegante come un cigno, fu immortalata da Henry Clarke, Richard Avedon, Karen Radkai. Al secolo Antonella Bechi Piaggio, l'icona di stile nacque a Roma il 2 novembre del 1938 da una famiglia di origine toscana: il padre era il tenente colonnello Alberto Bechi Luserna, la madre l'aristocratica Paola Antonelli. La giovane studiò a Genova, per poi frequentare un collegio svizzero: quando la madre si risposò con Enrico Piaggio, fondatore dell'azienda omonima con sede a Pontedera, Antonella verrà formalmente adottata dall'uomo divenendo l'erede designata dell'impero Piaggio. A ventun anni la giovane convolò a nozze con l'industriale Umberto Agnelli, fratello di Gianni: nel 1962 la coppia ebbe due gemelli, Alberto ed Enrico (dal nome dei due uomini che le fecero da padre): ma i piccoli morirono poco dopo la nascita. Questo sarà solo il primo dei tragici avvenimenti che scuoteranno l'esistenza della giovane madre. Due anni più tardi arriva un nuovo figlio, Giovannino, accolto da Antonella con immensa gioia. Giovannino, già designato dal padre come erede della Fiat, sviluppa con la madre un rapporto quasi simbiotico. Nel frattempo il matrimonio finisce e, nel 1974, Antonella si risposa con il duca Uberto Visconti di Modrone II: da quest'unione nascerà Chiara. Ben presto Antonella lascia l'Italia e si trasferisce ad Atlanta, in Georgia, dove lavora come consigliere di amministrazione della Piaggio: proprio quando la vita sembra finalmente sorriderle, si profila all'orizzonte un'immane tragedia. Nel 1997, a soli trentatré anni, l'amato Giovannino muore stroncato da un cancro. Per Antonella è un dolore troppo forte: sedici mesi dopo, nel 1999, appena sessantenne, muore anche lei, a causa di una crisi cardiaca che non le lascia scampo. Finisce così la parabola di vita di una donna di rara allure: di lei resta il museo Piaggio, opera fortemente voluta, e le innumerevoli foto che immortalano attimi rubati della vita di una giovane mamma sorridente. (Riproduzione riservata)

4/22/2024, 5:44:44 PM

4/22/2024, 2:59:35 PM

✨Sotto lo sguardo di Anna Bolena ✨
Indossare questo vestito di tardo Rinascimento inglese mi fa sentire come se fossi catapultato indietro nel tempo, tra i segreti della corte e gli intrighi politici. La moda di quei tempi era un vero spettacolo di eleganza e raffinatezza, e non posso fare a meno di immaginare Anna Bolena sfoggiare un abito simile mentre intrecciava la sua storia con quella della corona inglese. Questo vestito è più di un semplice capo di abbigliamento, è una finestra sul passato che ci ricorda quanto la moda possa raccontare delle storie affascinanti del nostro mondo. Viaggia nel tempo con stile: noleggia o crea il tuo abito storico con noi! Scrivici nei DM oppure contattaci al 📞 3893465858 … #atelierartina 📍Via Bernardo Cavallino, 89 NA #TardoRinascimento #AnnaBolena #StoriaDellaModa”m

4/22/2024, 1:08:13 PM

Il Mio ABC della Moda Un quaderno, tante scritte, tanta ricerca, tanti ritagli di giornale e sopratutto tanta Passione! Quando l’ho iniziato credo 15 anni fa, non avrei mai immaginato che sarebbe stato utile alla mia professione e che l’avrei mostrato a qualcuno! Oggi continuando con la A, arriviamo al termine Alencon! 👉🏻Scopriamone di più nel carosello Salva il post se ti è stato utile e condividilo con chi può essere interessato #consulentedimmagine #imageconsultant #armadioperfetto #fashiontips #fashionhistory #storiadellamoda #passionemoda #professionalorganizer #closetorganizer

4/22/2024, 1:00:34 PM

WALTER ALBINI. Storie Un ragazzo geniale che poteva dare una svolta alla moda Walter Albini, in cerca delle prime esperienze lavorative, si presentò a Silvana Bernasconi nella redazione milanese di “Mamme e bimbi”. Scrisse più tardi la giornalista: “sfogliando il suo album mi accorsi che avevo scoperto un ragazzo geniale che poteva dare una svolta alla moda per bambini, svincolandola dal perbenismo borghese”. Nel 1961 Albini debutta sulla rivista e, numero dopo numero, i suoi interventi aumentano diventando interi redazionali di moda sia per i bambini che per le mamme. Il sodalizio con la giornalista gli permette nuove esperienze di lavoro come la collaborazione con il quotidiano “Corriere lombardo” e quella con “Vanità”, rivista edita da Pirelli. Per assistere alle sfilate si accredita come “redattore disegnatore”, seleziona i modelli da proporre alla stampa, partecipando prima alle sfilate presso le sartorie milanesi per poi passare alla manifestazione di Pitti e infine ai defilé parigini, avendo così l’opportunità di confrontarsi direttamente con la grande moda e adeguando gli insegnamenti scolastici alla realtà. 🔸 Credits 1-Walter Albini mentre disegna, 1962 ca., courtesy Paolo Rinaldi 2-Walter Albini in auto insieme a Silvana Bernasconi, 1962 ca., Museo del Tessuto 3-Walter Albini, Disegno per “Mamme e bimbi”, 1961, Museo del Tessuto 4-Walter Albini, Disegno per “Corriere Lombardo”, 1961-1963, Museo del Tessuto 5-Ritaglio rivista “Vanità” con disegno di Walter Albini, AI 1963, Museo del Tessuto #mdt #museo #museodeltessuto #museodeltessutoprato #cittadiprato #tessuti #textile #storiadeltessuto #fashion #design #storiadellamoda #storiadelcostume #moda #modaitaliana #madeinitaly #museodellamoda #albini #walteralbini #wa #stilista #pretaporter #altamoda

4/22/2024, 11:30:09 AM

Ben presto Lucy si risposò con il proprietario terriero scozzese sir Cosmo Duff-Gordon, quinto baronetto di Halkin. Il fatto che l'uomo avesse sposato una donna divorziata destò scalpore nell'alta società inglese. Cosmo entrò in affari con lei; Lucy Duff Gordon, come si fece chiamare da quel momento, fu la prima stilista a promuovere le proprie collezioni sulle riviste e la prima a utilizzare le modelle, da lei definite mannequins. Tra i suoi apprendisti Edward Molyneux e Travis Benton; vestì Lily Elsie, Sarah Bernhardt e Mary Pickford. Poliedrica come poche, disegnò gli interni di auto di lusso, lavorò come costumista per il teatro e si conquistò una certa fama. Lo storico della moda Alistair O'Neill scriverà di lei: "È stata la prima stilista di moda a riconoscere l'importanza della narrazione della vita, scrivendo la sua aubiografia". Denunciata per frode, un'aura da cattiva circondava la sua persona. "La sua cattiveria faceva parte del suo fascino", dirà l'esperta di moda vintage Kerry Taylor. Nell'aprile 1912 i coniugi Duff Gordon, insieme alla segretaria di Lucy, Laura Mabel Francatelli, salparono a bordo del Titanic. Quando avvenne lo scontro fatale contro l'iceberg, presero posto in fretta e furia sulla scialuppa numero 1, quella riservata ai ricchi, che li portò in salvo senza prestare soccorso a nessun altro, benché a bordo ci fossero solo dodici persone a fronte di una capienza di quaranta: pare che sir Duff-Gordon abbia staccato un cospicuo assegno per trovare posto in quella scialuppa. Curiosamente tre anni dopo Lucy sarebbe scampata al naufragio del RMS Lusitania, cancellando la prenotazione a causa di un malessere. Malgrado il successo dei primi tempi, la Lucile Ltd fu costretta a chiudere i battenti nel '23 dichiarando bancarotta. Lo stile etereo delle creazioni del brand non era più così à la page, specie da quando era salito alla ribalta del fashion biz il nome di Coco Chanel. La modernità delle creazioni di quest'ultima sbaragliò in breve la concorrenza, facendo piazza pulita di tutto ciò che era antico. La vita dà, la vita toglie: Lucy morirà senza un soldo in una casa di cura londinese il 20 aprile del 1935. (Riproduzione riservata)

4/22/2024, 10:47:10 AM

French Manicure 🎀 La storia della French Manicure inizia negli Stati Uniti nel 1976 grazie a Jeff Pink, celebre make-up artist e manicurista hollywoodiano, che forniva prodotti di make-up e unghie alle produzioni dei film. Alla richiesta di un regista di una manicure versatile e impeccabile, capace di adattarsi a tutti i tipi di look sfoggiati dalle sue attrici, Pink ideò il “Natural Nail Look”, dal nome di un suo prodotto, una matita sbiancante che illuminava il margine libero delle unghie. Poco tempo dopo, il “Natural Nail Look” divenne famoso anche in Europa, soprattutto tra gli stilisti parigini, che spesso lo sceglievano nelle sfilate di moda per le unghie delle loro modelle. Da allora, tutto il mondo la conobbe come French Manicure, e ancora oggi è una delle tecniche di Nail Style più richieste, per tutti i giorni e per le occasioni speciali, in quanto unica e intramontabile. “La semplicità è la nota fondamentale di ogni vera eleganza.” (Coco Chanel) 🤍 • • • • • #unghie #nails #frenchmanicure #frenchnails #estetica #beauty #estetista #beautician #benessere #consulenzadimmagine #imageconsultant #moda #fashion #storiadellamoda

4/22/2024, 10:07:03 AM

Una nuova esclusiva esperienza all'insegna della raffinatezza. Il piacere di raccontare storie di donne e uomini iconici che hanno dettato stile, dal passato fino ai nostri giorni. Di questo e molto altro parleremo su The Allure Teller.

9/25/2022, 10:01:09 PM